Garibaldi Peppino

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Giuseppe Garibaldi, detto Peppino Garibaldi (South Yarra, 29 luglio 1879 – Roma, 19 maggio 1950), è stato un generale e agente segreto italiano.

Nato con il nome di Giuseppe Garibaldi in onore del nonno Giuseppe Garibaldi, ma conosciuto come Peppino Garibaldi, fu il primogenito di Ricciotti Garibaldi. 

Rinunciò alla carriera militare per intraprendere attività commerciali tra gli Stati Uniti e Londra senza però avere successo. Nel 1922, decise di entrare in politica, opponendosi a Benito Mussolini e al Partito Nazionale Fascista. Le sue idee non erano chiare e guidò delle confuse azioni antimussoliniane, con l'appoggio di Domizio Torrigiani, Gran Maestro della Massoneria Italiana, e del fratello Ricciotti.

La manifestazione del 4 novembre 1924 a Roma con i gruppi di Italia libera, con il fratello Sante, Luigino Battisti (figlio di Cesare Battisti) e l'ex bersagliere Randolfo Pacciardi fallì. Trasferitosi in Francia nel 1925, insieme ai fratelli Ricciotti e Sante, iniziò a organizzare la legione garibaldina. In seguito Ricciotti jr entrò in contatto con il vice questore Francesco La Polla, il quale reclutò i due fratelli come agenti del governo italiano. Fu organizzato un piano che prevedeva un falso attentato contro Mussolini e l'organizzazione di un'azione militare contro la Spagna assecondando l'ignaro Macià. L'obiettivo era di costringere il governo francese a prendere posizione contro i fuoriusciti italiani gettando su questi ultimi discredito e provocare attriti tra la Spagna e la Francia. La polizia francese svolse le sue indagini evitando le pressioni che pur arrivavano da parte di alcuni politici e individuò Ricciotti come agente provocatore così il 4 novembre 1926 arrestò Macià e il 5 anche Ricciotti jr a Nizza. 


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