Fiumi Lionello

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Lionello Fiumi (Rovereto, 12 aprile 1894 – Verona, 5 maggio 1973) è stato un poeta italiano. 

Dal 1908 si trasferisce, con la famiglia, a Verona. Sono di questo periodo le prime esercitazioni poetiche. A causa del precoce manifestarsi di un esaurimento nervoso, viene mandato per curarsi prima a Monaco di Baviera e poi sul Mar Baltico. Qui ha la possibilità di perfezionare la conoscenza della lingua tedesca ma soprattutto di entrare in contatto con la poesia moderna di tutti i paesi.

Nel 1914, rientrato in Italia, pubblica la sua prima raccolta di poesie, Polline, stampata a Milano, importante per i testi, ma soprattutto perché contiene l'appello neoliberista, divenuto poi il manifesto del movimento 'avanguardista' che ebbe per centro la rivista "La Diana". Qui Fiumi, assai lucidamente, propone nell'appello una nuova possibile terza via per la poesia in versi liberi, alternativa tanto al passatismo classicista quanto alle iperboli futuriste. Tra il 1921 e il 1925 dirige il "Gazzettino Illustrato". Trasferitosi a Parigi, dove vivrà fino al 1940, svolge una lunga e infaticabile opera di divulgatore della cultura italiana in Francia e all'estero, che gli vale il titolo di ambasciatore letterario dell'Italia. Moltissimi i riconoscimenti che ottiene nel corso della sua lunga carriera di letterato: tra i maggiori il premio dell'Accademia d'Italia nel 1930 e nel 1936, e il conferimento del Grand Prix international de poésie de la Societé des poètes de France, oltre che la Légion d'honneur.

Letterato di vaglia sia come critico (dalla prima acuta monografia su Corrado Govoni agli importanti Parnaso amico e Giunta a Parnaso) che come poeta, fu anche traduttore e prosatore. Le importanti antologie della poesia e della narrativa italiana pubblicate di Francia rispettivamente nel 1928 e nel 1933 e l'attività legata alla rivista bilingue "Dante" fanno di Fiumi colui che, come pochi altri durante il Ventennio e oltre, operò per sprovincializzare le nostre lettere e per far conoscere i nostri migliori autori del Novecento. Importante anche la sua attività di traduttore dal francese (tra gli altri: Supervielle e Valéry) e l'ampia attività giornalistica.


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