Sabin Albert

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Albert Bruce Sabin, nato Abram Saperstein (Bia?ystok, 26 agosto 1906 – Washington, 3 marzo 1993), è stato un medico e virologo polacco naturalizzato statunitense, famoso per aver sviluppato il più diffuso vaccino contro la poliomielite. 

Nel 1953, al Children Hospital di Cincinnati, Sabin, dopo lunghi e faticosi esperimenti su reni di scimmia, aveva finalizzato le ricerche per la messa a punto di una sospensione di virus attenuati. Il vaccino di Sabin, sviluppato in concorrenza a quello dell'immunologo Hilary Koprowski, consisteva nello stesso virus della polio, ma appunto "attenuato", cioè privato della capacità di provocare la paralisi delle fibre nervose. L'organismo in cui veniva immesso il virus attenuato, di fronte a questa minaccia, produceva allora gli anticorpi adatti.

Sabin iniziò allora a testare il vaccino sull'uomo: prima su se stesso, poi su due suoi collaboratori: il dottor Ramos Alvarez (un medico messicano suo assistente), e un tecnico afroamericano che lavorava nel suo laboratorio. I primi esperimenti su vasta scala Sabin li potrà effettuare tra dei giovani carcerati che si erano offerti volontari. Infatti lo scienziato polacco aveva ottenuto, dopo lunghe esitazioni, di poter cercare dei volontari tra i detenuti delle prigioni federali di Chillichote (in Ohio): ne troverà centinaia.

Questi primi controlli e i successivi ebbero esito positivo, si passò così ai bambini, e le prime furono proprio le due figlie di Sabin, Amy (5 anni) e Deborah (7 anni), chiamate così in ricordo delle nipotine trucidate dalle SS. Dopo un'ulteriore lunga serie di prove del vaccino Sabin presentò alla Commissione per l'immunizzazione del NFIP i risultati delle esperienze condotte, sulle scimmie e gli scimpanzé del suo laboratorio, e poi su un totale di 242 persone.

In questo periodo un altro ricercatore, il giovane e sino ad allora sconosciuto J.E. Salk, dell'Università di Pittsburgh, che lavorava anch'egli da anni sulla poliomielite, mise a punto, utilizzando virus uccisi con formalina, tre vaccini contro il morbo. L'idea del dottor Salk, diversa da quella di Sabin, era che l'organismo potesse generare gli anticorpi contro la polio anche in presenza di virus "uccisi" tramite il formolo. I vaccini erano tre perché, come era stato dimostrato in precedenza, le migliaia di ceppi noti di poliovirus erano riconducibili a tre tipi fondamentali. Era quindi necessario che affinché un eventuale vaccino fosse efficace esso dovesse contenere gli antigeni per tutti e tre i tipi di poliovirus.

Dopo l'annuncio da parte di Salk si iniziarono, intorno al 1952, gli esperimenti per dimostrare che il preparato agisse come vaccino, cioè a protezione contro i virus naturali: i primi esperimenti risultarono positivi e immediatamente, il 26 aprile del 1954, la NFIP varò ufficialmente il programma di vaccinazione di massa. Furono vaccinati 422743 bambini americani e altrettanti bambini ricevettero un "placebo" (per effettuare così uno studio casuale in doppio cieco). Nel 1955 alcuni bambini, appena vaccinati, furono colpiti mortalmente dalla poliomielite violenta: il metodo Salk si rivelò così inefficace, in quanto non garantiva una protezione assoluta, sicura al 100%, soprattutto nei casi di paralisi.

La vicenda ebbe anche un breve strascico legale con il boicottaggio del vaccino Salk da parte di alcune organizzazioni di madri e la costituzione di una commissione parlamentare, in cui fu sentito lo stesso Sabin. Sabin non negò mai i meriti scientifici del dottor Salk, che rispettava molto, ma la sua critica al vaccino non fu gradita dal "rivale": quest'ultimo in seguito arriverà ad accusare Sabin di antipatriottismo.


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