Pasta Giuditta

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Giuditta Pasta, nata Negri (Saronno, 26 ottobre 1797 o 9 aprile 1798 – Blevio, 1º aprile 1865), è stata un contralto e soprano italiano. È considerata, insieme a Maria Malibran, la più celebre cantante lirica del XIX secolo.

Nel 1813, raggiunta l'età minima necessaria, si iscrisse al Conservatorio di Milano, dove continuò gli studi con il compositore dilettante e maestro di cembalo Giuseppe Scappa, figlio di Gaetano, celebre fabbricante di cembali. L'esordio sulle scene avvenne a Milano nel 1815 al Teatro Filodrammatici quando la Negri, non ancora diciassettenne, si esibì nel ruolo della baronessa Isabella nel melodramma dello Scappa Lopez de Vega insieme a Luigi Goffredo Zuccoli e a Giuseppe Pasta, dilettante e avvocato milanese che sarebbe diventato suo marito il 17 gennaio 1816. Seguirono, nel 1815 e nel 1816 e sempre al Filodrammatici, repliche della stessa opera e apparizioni come contralto ne Le tre Eleonore dello stesso Scappa e libretto di Antonio Zanatta; l'anno successivo riscosse grande successo a Parigi alla Salle Favart, dove cantò Il principe di Taranto di Ferdinando Paër. Busto di Giuditta Pasta nei panni di Semiramide (1829) (Giovan Battista Comolli, Museo del Teatro alla Scala) Nel 1817 fu scritturata al Her Majesty's Theatre di Londra, dove interpretò Telemaco nella Penelope di Domenico Cimarosa con Gaetano Crivelli. Come il debutto italiano, anche quello inglese si rivelò un fallimento, ma la Pasta rispettò coscienziosamente gli impegni presi, continuando a esibirsi in opere di Paër, Mozart e Giacomo Ferrari. Dopo la nascita della figlia Clelia (27 marzo 1817), nel settembre di quello stesso anno riprese l'attività al Teatro San Benedetto di Venezia dove cantò in Adelaide e Comingio di Giovanni Pacini. Nel biennio 1818-20 si concentrò sulla carriera in Italia, cantando nelle principali città della Penisola (Padova, Roma, Brescia, Trieste, Torino, Venezia) e collaborando con la grande Giuseppina Grassini.


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