Mabellini Teodulo

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Teodulo Mabellini (Pistoia, 2 aprile 1817 – Firenze, 10 marzo 1897) è stato un compositore italiano, protetto della granduchessa Maria Antonietta.

Era figlio di Vincenzo, uno strumentaio specializzato in strumenti a fiato. Ricevette le prime lezioni musicali dal padre e dal flautista Giovacchino Bimboni (il futuro costruttore di strumenti della famiglia degli ottoni) Nel 1826 fu voce bianca del Duomo di Pistoia. Le cronache locali coeve lo descrivono come un geniale bambino prodigio. Studiò privatamente con Giuseppe Pillotti (organista del duomo) e Giuseppe Gherardeschi, e già a dodici anni aveva composto musica vocale, da camera, marce militari e arrangiamenti per banda. Nel 1832 il quindicenne Mabellini tenne un concerto di sue composizioni (ci è rimasta solo l'Estro armonico, il cui autografo è a Pistoia, vedi Fonti) a Pistoia e Grosseto, fatto che convinse i concittadini a elargire «private oblazioni» per farlo iscrivere all'Istituto musicale di Firenze, dove studiò dal 1833 al 1836. Appena diplomato trovò lavoro come maestro al cembalo del pistoiese Teatro dei Risvegliati, e collaborò a produzioni come La straniera di Vincenzo Bellini e Anna Bolena di Gaetano Donizetti. L'ambiente operistico lo ispirò nella composizione del suo primo lavoro teatrale, Matilde di Toledo, scritto dal diciannovenne compositore in appena un mese. Riuscì a farlo rappresentare al Teatro Alfieri di Firenze il 27 agosto 1836, e il suo grande successo stupì il Granduca Leopoldo II di Lorena in persona, che gratificò Mabellini di una considerevole borsa di studio mensile.


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