Gonzaga Giampietro

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Giampietro Gonzaga (1469 – 18 novembre 1515) è stato un nobile e militare italiano, quinto signore di Novellara e primo conte di Novellara dal 1501 al 18 novembre 1515.

Figlio di Francesco I Gonzaga-Novellara e Costanza Strozzi, nacque verso il 1469. Nel 1490 venne investito dal duca di Ferrara Ercole I d'Este di alcune ville reggiane, escludendone di fatto i cugini Cristoforo, Marcantonio e Guido Novello, figli di Giacomo Gonzaga, che già erano stati tagliati fuori dall'eredità del feudo.

Giampietro Gonzaga si arruolò come ufficiale nell'esercito di Cesare Borgia, il duca Valentino, ma venne fatto prigioniero nell'assedio di Bracciano e liberato senza riscatto. Nel frattanto i cugini si erano ritirati nel feudo di Bagnolo e da qui avevano iniziato a tramare contro Giampietro. Contrario a dividere lo stato in due parti fu deferito dai parenti al tribunale di Mantova. Guido Novello riuscì a corrompere Giovanni Gonzaga con la promessa dei feudi di Novellara, Bagnolo e Vescovato e Giampietro fu così messo agli arresti. Nel 1499 venne aiutato dal governatore del Ducato di Milano Chaumont a tornare in possesso dei suoi possedimenti; per tutelarsi dagli intrighi, chiese ed ottenne, il 7 luglio 1501, dall'imperatore Massimiliano d'Asburgo il titolo di conte. I parenti, per nulla scoraggiati, organizzarono una congiura contro di lui, ma un certo Giovanni Tosi svelò il piano al conte che arrestò oltre cinquanta persone. I cugini Marcantonio, Guido Novello e Cristoforo riuscirono tuttavia a riparare a Vescovato mentre degli arrestati solo sette vennero giustiziati. I cugini allora cercarono di mettere in cattiva luce Giampietro presso i francesi suoi alleati, ma in suo soccorso venne Chaumont che smascherò il piano. Marcantonio allora sfidò a Pavia in duello Giampietro ma fu ancora il conte ad averla vinta. Cristoforo e Guido Novello si rivolsero allora ad Achille Torelli, conte di Guastalla, il quale attaccò ben volentieri il vicino stato novellarese con scorribande e razzie.

Nel 1507 vi fu lo scontro finale tra Achille e Giampietro, che, nonostante fosse rimasto quasi ucciso, vinse ancora una volta. Per cacciare i parenti insediatisi a Bagnolo, egli si rivolse al Papa Giulio II, le cui truppe avevano appena occupato Reggio. Il feudo ribelle venne messo all'asta dalla Camera Apostolica e Giampietro riuscì a riacquisirlo nel luglio 1510 facendo valere i suoi diritti e l'appoggio del re di Francia. Chiamato a processo a Roma per l'appoggio alla famiglia reggiana dei Bebbi, notoriamente avversa allo Stato della Chiesa, riuscì ad evitare la scomunica e la perdita del feudo di Cortenuova.

Morì al ritorno dalla città eterna a 46 anni.


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