Petitti Agostino

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Agostino Petitti Bagliani conte di Roreto (Torino, 13 dicembre 1814 – Roma, 28 agosto 1890) è stato un generale e politico italiano del Risorgimento.

Agostino Petitti Bagliani di Roreto apparteneva ad una nobile famiglia piemontese originaria di Cherasco. Il padre, conte Carlo Ilarione Petitti di Roreto (Torino, 1790 - 1850), valente economista e scrittore, da molti considerato il maggior ispiratore delle riforme carlo-albertine, rimasto vedovo della moglie Gabriella Genna dei conti di Cocconato lo iscrisse ancora in giovane età all'Accademia Reale militare di Torino dalla quale uscì nel 1833 con il grado di tenente. Dopo un periodo trascorso a Torino alla Venaria Reale e poi al Comando del Corpo di artiglieria, nel 1848 partecipò alla prima guerra d'indipendenza meritando una menzione onorevole. Nel novembre dello stesso anno fu promosso maggiore e con tale grado ricoprì l'incarico di capo di Stato Maggiore della 6ª Divisione agli ordini del generale Alfonso La Marmora. Nel 1853 fu promosso tenente colonnello e nominato segretario generale del Ministero della guerra. Capo di Stato Maggiore nella guerra di Crimea (1855-1856), nel novembre del 1858 assunse il comando del Reggimento di artiglieria da campagna a Venaria reale che tenne fino al 26 aprile 1859.

Nel 1859 prese parte, come aiutante del generale Alfonso La Marmora, alle operazioni della seconda guerra d'indipendenza ed accanto a lui visse le battaglie di Palestro, Magenta, battaglia di Solferino e San Martino ed in particolare della Madonna della Scoperta, sulla quale scrisse una memoria - Madonna della Scoperta (Battaglia di San Martino, 24 giugno 1859) Studio storico tattico - pubblicata postuma da Casanova (Torino) nel 1909, a cura del nipote generale Alfonso Petitti di Roreto. Durante la guerra del 1859 fu promosso maggior generale e nel 1860 tenente generale, quand'era comandante della 3ª Divisione a Milano. Nello stesso anno si sposò con Maria Bellotti di Milano (1835 - 1890) dalla quale ebbe due figlie Teresa Maria (1861 – 1917) e Vittoria Emanuela (1862 – 1956).


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