Mamiani Terenzio

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Terenzio Mamiani della Rovere (Pesaro, 19 settembre 1799 – Roma, 21 maggio 1885) è stato un filosofo, politico, scrittore e patriota italiano. Ultimo conte di Sant'Angelo in Lizzola, fu fra i protagonisti di rilievo del periodo risorgimentale italiano.

Attività politica Cugino di Giacomo Leopardi, entrò in contatto a Firenze nel 1827 con i circoli degli intellettuali vicini al Gabinetto Vieusseux (quando iniziò a collaborare al periodico Antologia), e sviluppò poi la propria esperienza politica partecipando ai moti del 1831 prima a Bologna, poi ad Ancona.
Fu Ministro dell'Interno nel Governo provvisorio delle Province Unite Italiane (febbraio-aprile 1831). Nel 1847 con Domenico Buffa fondò a Genova il giornale La Lega Italiana, sostituito tre mesi dopo da Il Pensiero Italiano. La Lega Italiana del 13 febbraio 1849 Il Pensiero Italiano del 13 febbraio 1849 Nel 1848 con Vincenzo Gioberti diede vita a Torino alla Società nazionale per la confederazione italiana. Ricoprì incarichi pubblici nello Stato Pontificio: Ministro degli Interni e Presidente del Consiglio. Nominato il 4 maggio 1848, il 21 giugno si aprì una crisi, con le milizie austriache che erano penetrate nel territorio pontificio. Mamiani chiese al pontefice di poter varare (con il voto del parlamento) misure eccezionali, ma il papa non glielo consentì. Mamiani si dimise, rimanendo in carica per gestire gli affari correnti fino al 2 agosto; Ministro degli Esteri (novembre-dicembre 1848) Deputato all'Assemblea costituente, eletta il 21 gennaio 1849. Alla proclamazione della Repubblica abbandonò il seggio dell'Assemblea Costituente. Dimessosi, si ritirò a vita privata. Con la restaurazione del papato però fu condannato all'esilio. Si stabilì a Genova e ottenne la cittadinanza dello Stato sabaudo. Eletto deputato nella III legislatura del Parlamento subalpino, venne riconfermato nelle tre legislature successive. Fu ministro dell'Istruzione nel terzo governo Cavour (gennaio 1860 - marzo 1861). Successivamente fu Senatore del Regno d'Italia (dal 1864) e vicepresidente del Senato


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