Gioia Melchiorre

Immagine autore

Melchiorre Gioja o Gioia (Piacenza, 19 gennaio o 20 settembre 1767 – Milano, 2 gennaio 1829) è stato un economista, politico e intellettuale italiano.

Dopo gli studi nel Collegio Alberoni veste l'abito talare, mantenendo tuttavia un orientamento di pensiero tutt'altro che ortodosso tanto in filosofia, per l'influenza dell'utilitarismo di Jeremy Bentham, dell'empirismo di John Locke e del sensismo di Étienne Bonnot de Condillac, quanto in teologia per l'influenza del pensiero di Giansenio. Il suo interesse si rivolge ben presto anche alle questioni politiche: nel 1796 vince il concorso bandito dalla Società di Pubblica Istruzione di Milano sul tema "Quale dei governi liberi meglio convenga alla felicità d'Italia", con una dissertazione in cui sostiene la tesi di un'Italia libera, repubblicana, retta da istituzioni democratiche, indivisibile per i suoi vincoli geografici, linguistici, storici e culturali.

La notizia del premio ricevuto gli giunge però in carcere: nel frattempo Gioja è stato arrestato con l'accusa di aver celebrato a scopo di lucro più di una messa al giorno, anche se sono in realtà le sue idee politiche giacobine a renderlo inviso all'autorità. Gioja viene scarcerato nello stesso anno 1797 grazie, forse, alle pressioni di Napoleone Bonaparte, e ripara a Milano. Il Trattato di Campoformio, con la cessione di Venezia all'Austria da parte della Francia in cambio del riconoscimento austriaco della Repubblica Cisalpina, lo spinge però ben presto a diventare oppositore della Francia stessa


Categorie del personaggio

Gli autografi di questo personaggio