Fradeletto Antonio

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Antonio Fradeletto (Venezia, 4 marzo 1858 – Roma, 5 marzo 1930) è stato un politico italiano.

Nato da Regina Fradeletto e da padre ignoto, passò l'infanzia presso la nonna materna. A undici anni entrò nel collegio "Marco Foscarini" grazie ad un sussidio per merito che gli garantì di studiare sino alla laurea in lettere e filosofia, conseguita brillantemente all'università degli Studi di Padova (1880). Nel periodo trascorso all'ateneo pubblicò diversi articoli di cultura ne Il Giornale di Padova. Dopo pochi giorni dalla laurea ottenne la cattedra di lettere italiane presso la Scuola superiore di economia e commercio di Venezia. Durante gli anni ottanta continuò ad occuparsi di cultura collaborando con il quotidiano moderato La Venezia. Il 1885 segnò la sua entrata in politica, con la candidatura alle elezioni amministrative, senza però essere eletto. Ci riprovò nel 1889 e riuscì ad entrare nel Consiglio comunale della città lagunare negli anni della giunta guidata da Lorenzo Tiepolo. Poco dopo Fradeletto entrò in contatto con Riccardo Selvatico, eletto sindaco nel 1890 a capo di una giunta molto varia, costituita da liberali di sinistra, conservatori e radicali. Pur non ricoprendo alcun ruolo amministrativo, divenne uno degli animatori della vita culturale veneziana. Con Giovanni Bordiga, assessore alla pubblica istruzione, nel 1887 riuscì ad organizzare la prima Esposizione nazionale di pittura e scultura (la futura Biennale), approvata ufficialmente dalla giunta nel 1893 e inaugurata nel 1895 alla presenza di Umberto I e Margherita di Savoia, e continuò a mantenere la carica di segretario generale dell'evento sino al 1919. Nel 1900 fu eletto deputato con i radicali. Anticlericale, massone secondo Antonio Gramsci (Quaderno 23, par. 48), ma non risulta nelle liste del Grande Oriente d'Italia


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