Fortis Leone

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Leone Fortis (Trieste, 5 ottobre 1827 – Roma, 7 gennaio 1896) è stato un giornalista, scrittore, critico musicale e patriota italiano. I

Il padre, Davide Forti, medico di religione ebraica, era nato a Reggio Emilia. La madre, Elena Wollemborg, era di origine austriaca. Rimasta vedova, si era trasferita a Padova. La casa era frequentata da letterati di nuova generazione: Francesco Dell'Ongaro, Aleardo Aleardi, Arnaldo Fusinato e Giovanni Prati. Leone studiò medicina come il padre. Cambiato il suo cognome in "Fortis", nel 1846 pubblicò una novella in versi sciolti, Luigia, dedicata a Luigia Coletti, la sua futura sposa. Nel 1847, con Alfredo Romano, scrisse il dramma in versi La duchessa di Praslin - ispirato a un fatto di cronaca parigino - con allusioni patriottiche. Arrestato durante una manifestazione studentesca, fu condotto a Trieste. Nel marzo 1848, alla notizia delle Cinque giornate di Milano Leone tornò a Padova e si arruolò come volontario, combattendo a Monte Osio (Verona). Poi andò a Milano, dove diresse "Il Vero Operaio", giornale moderato che contrastava il quotidiano radicale "L'Operaio"; quindi a Firenze, dove fu redattore de "L'Alba", quotidiano democratico presto soppresso da Francesco Domenico Guerrazzi. L'ultima tappa fu Roma dove, come addetto allo Stato maggiore del generale P. Roselli, Fortis vide la caduta della Repubblica romana


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