Giuseppe I d'Asburgo

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Giuseppe I d'Asburgo (Vienna, 26 luglio 1678 – Vienna, 17 aprile 1711) è stato Imperatore del Sacro Romano Impero dal 1705 alla morte, nonché Re di Ungheria e Boemia e Arciduca d'Austria.

Nel 1687 ricevette la corona d'Ungheria e divenne Re dei Romani il 6 gennaio 1690. 

Egli succedette alla morte del padre come Imperatore nel 1705, e questa fu la sua opportunità di governare i domini austriaci e di essere a capo dell'Impero durante gli anni di operato del Principe Eugenio di Savoia, in Italia o del Duca di Marlborough in Germania e nelle Fiandre, combattendo le armate di Luigi XIV. Durante l'intero periodo del suo regno, l'Ungheria venne attraversata da continui conflitti a causa delle ribellioni capeggiate da Francesco Rákóczi, che continuarono anche quando, in seguito, quest'ultimo si rifugiò ad Istanbul, sotto la protezione dell'Impero Ottomano.

Durante la sua reggenza si servì apertamente dei consiglieri che egli stesso aveva nominato, contando sulla devozione dei suoi più fidi collaboratori soprattutto in campo militare. Per via dei suoi successi militari nell'ambito della Guerra di successione spagnola, venne elogiato largamente anche se la sua attenzione rimaneva prevalentemente concentrata sull'amministrazione interna dell'Austria e dei suoi domini, divenendo presto un tipico governante dell'età barocca.

Egli si concentrò nella costruzione di opere pubbliche come il celebre Kärntnertortheater, riuscendo a competere con la politica di Luigi XIV di Francia che però in quegli stessi anni stava vivendo l'ultima fase del suo decennale governo in Francia, confronto che venne ricercato anche nella costruzione di splendidi palazzi come quello di Schönbrunn che arrivò ad un certo punto a competere con Versailles benché molto diverso da quello attuale di epoca teresiana. Egli poté raggiungere questi obbiettivi anche grazie alla complicità di artisti come Johann Bernhard Fischer von Erlach che contribuì a far apparire l'Imperatore come il "Re Sole di Germania", anche se questo fatto procurò non poche perdite alle casse dello Stato che annualmente investiva circa 30.000 talleri solo per mantenere le spese dei lussi della corte di Vienna e gli oltre 300 musicisti che erano impiegati per allietare le serate dell'Imperatore.

Sensibile al progresso e alle scienze, Giuseppe I si interessò alla fondazione di nuove accademie in tutto l'Impero, garantendosi la fiducia del popolo con elargizioni e opere pubbliche, all'insegna del suo motto personale "Amore et timore" (con l'amore e col timore).


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