Cavallero Ugo

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Ugo Cavallero (Casale Monferrato, 20 settembre 1880 – Frascati, 14 settembre 1943) è stato un generale e politico italiano, veterano della guerra italo-turca e della prima guerra mondiale, dove si distinse particolarmente tra il 1917 e il 1918 come Capo ufficio operazioni del Comando supremo, e fu estensore dei piani operativi della battaglia del solstizio e della successiva battaglia di Vittorio Veneto che gli valsero la Croce di Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia. Promosso generale di brigata all'età di trentotto anni, nel 1920 lasciò il Regio Esercito per assumere la carica di direttore generale della Pirelli, ma il 4 maggio 1925 fu chiamato da Benito Mussolini a ricoprire la carica di Sottosegretario di Stato al Ministero della guerra, che dovette lasciare il 24 novembre 1928 su pressione di S.M. il Re Vittorio Emanuele III, dopo uno spiacevole episodio d’intolleranza pubblico avvenuto tra lui e il Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio. Insignito del titolo nobiliare di Conte assunse la presidenza della società Ansaldo di Genova-Comigliano, che dovette lasciare nel 1933 perché marginalmente coinvolto nel cosiddetto scandalo delle corazze. Richiamato in servizio attivo nel novembre 1937, fu nominato comandante delle truppe dell'Africa Orientale Italiana, alle dipendenze del Viceré d'Etiopia Amedeo di Savoia-Aosta e rientrò in Patria, nominato generale d'armata per meriti di guerra, all'inizio del 1940. Dal 5 dicembre 1940 ricoprì l’incarico di Capo di Stato maggiore generale in sostituzione del dimissionario Badoglio, dirigendo personalmente la campagna contro la Grecia fino al maggio del 1941. Sostituito dal generale Vittorio Ambrosio il 1 febbraio 1943, dopo la caduta del fascismo fu imprigionato su ordine di Badoglio, dapprima a Palazzo Madama e poi a Forte Boccea, venendo liberato dai tedeschi dopo la firma dell'Armistizio di Cassibile. Trasferito presso il comando tedesco di Frascati, ove il Feldmaresciallo Albert Kesselring gli offrì, su ordine di Adolf Hitler, la guida delle forze armate italiane che avessero desiderato continuare la guerra a fianco della Germania, egli rifiutò di assumere tale incarico per non scatenare una guerra civile. Fu trovato ucciso da un colpo di pistola alla tempia destra la mattina del 14 settembre 1943.


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