Solera Temistocle

Immagine autore

Temistocle Solera (Ferrara, 25 dicembre 1815 – Milano, 21 aprile 1878) è stato un librettista, compositore, poeta, scrittore, impresario teatrale, diplomatico e funzionario italiano; è autore del libretto del Nabucco. 

Temistocle Solera ebbe una vita alquanto movimentata. Apparteneva a una famiglia della borghesia colta progressista; era figlio di Antonio Solera, avvocato e pretore a Iseo, il quale, arrestato nel 1820 assieme a Antonio Oroboni e altri carbonari del Polesine, fu condannato a morte ottenendo poi la commutazione della pena a vent'anni di carcere, parzialmente scontati (fino alla grazia) con una lunga detenzione nella fortezza dello Spielberg. Temistocle Solera poté tuttavia studiare a Vienna a carico dell'Impero Asburgico nel collegio imperiale Maria Teresa. Una sua cugina, Laura Solera, nota filantropa italiana, difese l'onorabilità di Antonio messa a repentaglio dalle memorie di Alexandre-Philippe Andryane. Temistocle apprese bene la musica e le lettere ma era indisciplinato, e non voleva essere educato dai carcerieri del padre. Così fuggì da scuola per unirsi a dei circensi come acrobata e cavallerizzo. Catturato, venne mandato a completare gli studi al Collegio Longone di Milano. In seguito studiò al Conservatorio composizione, flauto e canto. Nel 1837 esordì come poeta con I miei primi canti, un esordio amato dalla critica. Fino al 1845 rimase a Milano e si dedicò prevalentemente all'attività di scrittore, sia in veste di librettista (si ricordano i cinque libretti scritti per Giuseppe Verdi) sia come romanziere (del 1842 è il suo unico romanzo, il larmoyant Michelina - Scena milanese del 1836). Solera si trasferì quindi in Spagna, lavorando da impresario nel mondo teatrale in varie città, e componendo l'opera La hermana de Pelayo e un poema storico intitolato La toma de Loiò. Scrisse inoltre due libretti (Ildegonda e La conquista di Granata) per Emilio Arrieta, più tardi direttore del conservatorio madrileno.


Categorie del personaggio