Rasori Giovanni

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Giovanni Rasori (Parma, 20 agosto 1766 – Milano, 12 aprile 1837) è stato un medico, scrittore e patriota italiano.

Figlio del direttore della farmacia dell'ospedale di Parma, inizia a studiare nell'ateneo di quella città con risultati talmente brillanti da meritare l'interessamento del duca di Parma Ferdinando di Borbone che gli consentirà di completare gli studi nelle Università di Firenze, Pavia, Londra e Parigi, dove rimane affascinato dal clima illuminista e  dell'epoca.

Laureatosi in medicina e filosofia, ebbe immediata fama dedicandosi a tradurre le opere del medico scozzese John Brown. La sua carriera fu fulminea: ben presto diviene rettore del prestigioso Collegio Ghislieri, per essere poi nominato professore di patologia medica presso l'Università di Pavia nel 1795, nonché rettore del medesimo ateneo nel 1797, a soli 31 anni.

Fortemente contrario alla dominazione austriaca, si arruola volontariamente nell'esercito cisalpino e, dopo la battaglia di Marengo, si trasferisce a Milano dove diviene protomedico della Repubblica Cisalpina e, in seguito, di quella Italiana.

In tale veste viene inviato a Genova per decidere e coordinare le operazioni sanitarie necessarie a debellare l'epidemia di febbre intestinale che aveva colpito la città, in seguito al prolungato e congiunto assedio da parte delle truppe austriache e della marina inglese.

Dal 1806 insegnò clinica medica presso l'Ospedale Maggiore di Milano. Dopo la restaurazione, il 26 novembre 1814, Rasori viene arrestato mentre partecipa ad una riunione di cospiratori antiaustriaci, meglio conosciuta come la "Congiura militare bresciano-milanese". Condannato al carcere, verrà liberato nel 1818, senza però riottenere alcun incarico d'insegnamento.

Rasori dedicherà l'ultimo suo ventennio d'esistenza allo studio e all'esercizio della professione medica nella città di Milano, dove muore nel 1837.

 

 


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