Zog I Scanderbeg III

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Ahmet Leke Bej Zog (conosciuto come Zog I Scanderbeg III Re degli Albanesi; Burrel, 8 ottobre 1895 – Suresnes, 9 aprile 1961) è stato un politico e militare albanese, primo ministro dell'Albania (1922-1924), presidente della Repubblica albanese (1925-1928) e re d'Albania (1928-1939). 

Zog si proclamò Re degli Albanesi (Mbret i Shqiptarëve in lingua albanese) il 1º settembre 1928 e istituì una monarchia costituzionale, il regno albanese, simile a quella allora presente in Italia. Egli creò una forte polizia, inventò un "saluto zoghista" (mano piatta sul cuore con il palmo rivolto in basso) e sostenne di essere un successore di Giorgio Castriota Scanderbeg. Zog ammassò monete d'oro e pietre preziose, che furono usate per sostenere la prima moneta cartacea d'Albania; le sue spese personali si aggiravano sul 2% del bilancio nazionale. Era praticamente ignorato dagli altri monarchi europei.

La vita quotidiana a Tirana era di solito molto noiosa per l'assenza di locali notturni e di teatri; così il re passava il suo tempo libero giocando a poker. Il re era inoltre un forte fumatore di sigarette profumate (ne fumava ogni giorno circa centocinquanta). La madre di Zog, Sadijé, fu dichiarata "Regina Madre degli Albanesi" e Zog diede anche a suo fratello e alle sorelle lo status regale di Principe e Principesse Zogu. Una delle sorelle, Senijé, principessa Zogu (1908-1969), si sposò con il principe Shehzade Mehmed Abid Efendi di Turchia, un figlio del sultano Abdul Hamid II.

Zog si fece inoltre nominare Feldmaresciallo del Reale Esercito di Albania. Zog tentò di consolidare la legittimazione del regime governando come un monarca costituzionale. La costituzione del regno proibiva che qualsiasi principe della casa reale diventasse primo ministro o membro del governo e conteneva disposizioni riguardo alla potenziale estinzione della famiglia reale. Per ironia, alla luce dei successivi eventi, la costituzione proibiva anche l'unione del trono di Albania con quello di un altro paese. Sotto la costituzione zogiana, il re degli Albanesi, come il re dei Belgi, esercitava i poteri regali solo dopo aver prestato giuramento di fronte al Parlamento.

Durante il regno di Zog, l'esercito albanese rappresentò uno dei problemi maggiori a causa dei costi del suo ammodernamento. Il regime di Zog portò stabilità in Albania e il re istituì un sistema di istruzione nazionale. La dipendenza fiscale dell'Albania dall'Italia continuò a crescere in un periodo in cui il dittatore italiano Mussolini stava estendendo la sua sfera di influenza nei Balcani e esercitava un controllo crescente sulle finanze e sull'esercito albanesi. Durante la Grande depressione dei primi anni trenta, il governo di Zog divenne quasi totalmente dipendente da Mussolini. Si dovette importare il grano dall'estero e molti albanesi emigrarono.

Nell'aprile 1938 Zog sposò la contessa Géraldine Apponyi de Nagyappony, una cattolica che era metà ungherese e metà statunitense: il loro unico figlio, il principe Leka Zogu, nacque il 5 aprile 1939. Due giorni dopo, il 7 aprile 1939, le truppe italiane entrarono in Albania. L'Albania entrò nell'orbita italiana, pur mantenendo un governo autonomo, e Vittorio Emanuele III assunse il titolo di Re d'Albania. Zog e la sua famiglia si rifugiarono in esilio in Grecia, Turchia, Gran Bretagna, Egitto, e infine in Francia.


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