Dieulafoy Jane

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Jane Henriette Magre quando nasce a Tolosa il 29 Giugno 1851 da una ricca famiglia della borghesia mercantile. Il padre muore quando Jane è ancora piccolissima e cresce con la madre e quattro sorelle. Dimostra subito un’intelligenza fuori dal comune perciò viene mandata a studiare in un convento di Auteuil dal 1862 al 1870. Studia latino e greco, inglese e spagnolo, italiano e portoghese, a disegnare e a dipingere, tutti talenti che le torneranno utili nell'immediato futuro. Di lì a poco avrebbe appreso anche arabo e persiano.

Di fare la moglie non ha alcuna intenzione, né di seppellirsi in casa a servire uno stuolo di figli e un marito a cui sottomettersi secondo i dettami dell’epoca vittoriana. Ma quando incontra Marcel Dieulafoy cambia idea: si sposano l’11 maggio del 1870, ha appena 19 anni e Jane accetta il matrimonio a patto che sia un rapporto paritario. E lo sarà davvero, per 46 anni. Poco dopo scoppia il conflitto franco-prussiano e Marcel si arruola. Jane non ci pensa proprio a lasciarlo andare al fronte da solo perciò si traveste da uomo e va in guerra insieme a lui: è la loro luna di miele, per mesi combattono fianco a fianco e nessuno si accorge che l’abile tiratore scelto è una donna.

Quando tornano a Tolosa Marcel riprende il suo lavoro di ingegnere ma la vita borghese sta stretta a entrambi, né Jane né Marcel sono nati per la vita sedentaria. Desiderano l’avventura, la scoperta, superare i limiti. Perciò iniziano a viaggiare: Inghilterra, Spagna, Italia, Egitto, Marocco. Jane inizia a tenere un diario e in più ha con sé una macchina fotografica che suscita la curiosità dei locali. Documenta tutto: monumenti, paesaggi, persone. Si interessa a ogni cosa, descrive storia e archeologia, architettura e artigianato, geografia e folklore, economia e etnologia. È un’esploratrice fatta e finita, ce l’ha nel sangue. E anche se le sue descrizioni sono talvolta viziate da un pregiudizio è sempre con curiosità che si avvicina alle culture e alle persone che incontra, che si tratti di un mulattiere o dello Scià. Quest’ultimo non riesce a credere che sia una donna quando gli svela la sua vera identità.

Riesce addirittura a penetrare nell’andaruni, la parte della casa tradizionale persiana riservata alle donne di cui racconta le vite recluse. Alle fotografie accompagna disegni e incisioni per illustrare i reportage di viaggio che al ritorno a Parigi pubblica a puntate su Le Tour du Monde e poi nel volume La Perse, la Chaldée et la Susiane 1881–1882. Tra il 1914 e il 1915 i Dieulafoy convincono il generale Lyautey a patrocinare gli scavi e il restauro della moschea di Hassad, di cui si occupa interamente Jane dirigendo da sola le squadre di lavoro e applicando i metodi di catalogazione che aveva già usato con successo in Persia. Modernissimi, simili a quelli utilizzati ancora oggi: cartografie, fotografie e numerazione dei reperti.

A seguire avrebbe dovuto prendere in carico gli scavi della città romana di Volubilis ma la malattia che la condurrà alla morte decide diversamente. Prende la dissenteria amebica durante il suo servizio in ospedale dove ogni sera, tornata dal campo scavi, si dedica ai soldati feriti. Per curarsi rinuncia alla missione di Volubilis, torna persino in Francia, ma non c’è più niente da fare. Il 25 Maggio 1916 muore nella tenuta di famiglia di Château de Langlade, a Pompertuzat, nei pressi di Tolosa. Dove tutto era iniziato.



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