Sironi Mario

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Mario Sironi (Sassari, 12 maggio 1885 – Milano, 13 agosto 1961) è stato un pittore italiano, fra gli iniziatori del movimento artistico del Novecento nel 1922 a Milano. È stato anche scultore, architetto, illustratore, scenografo e grafico. Negli anni Trenta ha teorizzato e praticato il ritorno alla pittura murale. Nel settembre 1943 Sironi aderisce alla Repubblica di Salò, seguendo con crescente angoscia l'evolversi degli eventi.

Il 25 aprile rischia anche di essere fucilato: esce in strada fra gli spari, a Milano, e viene fermato a un posto di blocco da una brigata partigiana. Sarebbe stato ucciso se Gianni Rodari, che faceva parte della brigata e l'aveva riconosciuto, non gli avesse firmato un lasciapassare. Alla disperata amarezza per il crollo delle sue illusioni civili e politiche si aggiunge lo strazio per il suicidio della figlia Rossana, che si toglie la vita a diciotto anni nel 1948. Non smette comunque di lavorare. Nella sua pittura, però, alla potente energia costruttiva si sostituisce spesso uno sfaldarsi delle forme e un allentarsi della sintassi compositiva. E non è un caso che uno dei suoi ultimi cicli pittorici sia dedicato all’Apocalisse.

Nel 1949-1950, Sironi aderisce al progetto della importante collezione Verzocchi, sul tema del lavoro, inviando, oltre ad un autoritratto, l'opera intitolata appunto Il lavoro. La collezione Verzocchi è attualmente conservata presso la Pinacoteca Civica di Forlì.

Poco considerato da critici come Longhi, Venturi, Argan, in questi anni rifiuta polemicamente di partecipare alle Biennali di Venezia, ma continua a esporre in Italia (Triennale di Milano, 1951; Quadriennale di Roma, 1955) e all'estero (mostra itinerante negli Stati Uniti, con Marino Marini, nel 1953). Esegue inoltre scenografie e costumi per il teatro (Tristano e Isotta, 1947, per la Scala di Milano; I Lombardi alla Prima Crociata, 1948, e Don Carlos, 1950, per il Teatro Comunale di Firenze; Medea e Il Ciclope, 1949, per il Teatro Romano di Ostia). Nel 1955 esce la monografia, tuttora fondamentale, Mario Sironi pittore di Agnoldomenico Pica. Nel 1956 è eletto Accademico di San Luca.

La sua salute intanto si deteriora, anche per il sopraggiungere di un'artrite progressiva. Nell'agosto 1961 è ricoverato in una clinica di Milano per una broncopolmonite. Muore pochi giorni dopo, il 13 agosto.

Nel 1985 è stato donato da Aglae e Andrea Sironi un gruppo di opere composto da 509 disegni, 29 manoscritti, 8 cartoni, 42 tempere e disegni al Centro studi e Archivio della Comunicazione di Parma. Ad oggi, questo fondo è pubblico e interamente consultabile.



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