Bissolati Leonida

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Leonida Bissolati, nato Leonida Bergamaschi (Cremona, 20 febbraio 1857 – Roma, 6 maggio 1920), è stato un politico italiano, uno dei fondatori del Partito Socialista Riformista Italiano.

Bissolati Leonida fu uno dei più importanti dirigenti del movimento socialista italiano a cavallo tra il XIX e il XX secolo. La famiglia e gli studi[modifica | modifica wikitesto] Figlio naturale, il suo nome era Leonida Bergamaschi, venne poi adottato all'età di 18 anni da Stefano Bissolati, che gli diede il suo cognome. Il padre adottivo aveva rinunciato alla veste talare a 37 anni, divenendo successivamente direttore della biblioteca comunale di Cremona. Leonida Bissolati si laureò in legge a vent'anni all'Università di Bologna. Nella sua città natale esercitò la professione di avvocato, pubblicando anche numerosi articoli su riviste e quotidiani. Nel 1885 sposò Ginevra Coggi, morta di tisi nel 1894. In seguito, ebbe come compagna Carolina Cassola, in libera unione fino alle nozze avvenute nel 1913.
Dal 1880 fu eletto per 18 anni consigliere comunale a Cremona, inizialmente nelle file dei radicali, per poi aderire ai movimenti socialisti. Rivestì incarichi all'Assessorato all'istruzione. Tra il 1889 e il 1895 organizzò le agitazioni contadine e le lotte sociali per ottenere migliori condizioni di vita nelle campagne. Nel 1889 fondò «L'eco del popolo», che successivamente divenne l'organo locale del Partito Socialista Italiano e pubblicò una parziale traduzione del Manifesto di Marx ed Engels.


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