Gonella Guido

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Guido Gonella (Verona, 18 settembre 1905 – Nettuno, 19 agosto 1982) è stato un giornalista, politico e accademico italiano, segretario della Democrazia Cristiana e ministro della Repubblica italiana. Fu il primo presidente dell'Ordine dei giornalisti, istituito con legge 3 febbraio 1963, n. 69. Gonella svolse una carriera ministeriale sviluppatasi soprattutto negli anni del centrismo; fu più volte Ministro della pubblica istruzione dal 1946 al 1951.

Fu più volte Ministro di grazia e giustizia tra il 1953 e il 1973. Stante il suo ruolo esercitato ai tempi dell'Assemblea costituente, nel 1954 Antonio Segni "conferì a Gonella, quale Ministro senza portafoglio, l’incarico di coordinare l’attuazione delle norme costituzionali". Con il peso derivante dall’essere un "ex segretario nazionale della Dc Guido Gonella tra il maggio 1957 e il febbraio 1962", per la nascita del Consiglio superiore della magistratura nomina una "commissione di concertazione (...) per far fronte al nuovo blocco che fa seguito alle discussioni parlamentari condotte dal suo predecessore Moro tra il novembre 1956 e il febbraio 1957. Riunendo attorno al ministro parlamentari e rappresentanti della magistratura, questa commissione è incaricata di sciogliere i nodi della riforma e di costruire un consenso. Escludendo sia i magistrati «rinnovatori» sia i rappresentanti dei partiti politici di sinistra, essa mette a confronto la parte dell’alta magistratura più vicina al ministero e i responsabili degli affari giudiziari della Dc".

A partire dalle mozioni Basso, Malagodi e Tripodi del 1965, si iniziò a discutere apertamente della revisione del Concordato con l’istituzione nel parlamento italiano della cosiddetta commissione Gonella, nel novembre 1968. Nel 1976 – anche in ragione dell’esito del referendum sul divorzio (1974) – "viene istituita una commissione paritetica per una revisione «equa e moderna» – come scriveva «L’Osservatore Romano» – del Concordato" e nel 1979 Gonella fu chiamato a presiederla, con la partecipazione di Arturo Carlo Jemolo e di Roberto Ago.


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