Fabrizi Nicola

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Nicolò Fabrizi, detto Nicola (Modena, 31 marzo 1804 – Roma, 31 marzo 1885), è stato un patriota e politico italiano.

 Nato a Modena il 4 aprile del 1804 dall'avvocato Ambrogio e dalla nobile ferrarese Barbara Piretti. Si vuole la famiglia paterna essere originaria di Sassi. Si diplomò notaio e studiò giurisprudenza a Modena. Nel febbraio 1831 prese parte all'insurrezione di Ciro Menotti e cacciato il duca fu posto al comando del reggimento di fanteria leggera contro gli austriaci. Sconfitti, fu arrestato e incarcerato a Venezia. Fu liberato l'anno successivo; riparò a Marsiglia, dove si avvicinò al pensiero di Giuseppe Mazzini ed alla sua Giovine Italia. Qui conobbe Luigi Orlando, appartenente alla famiglia Orlando, diventando amico e compagno di tante battaglie per l'unificazione d'Italia. Espulso dalla Francia nel 1834 riparò in Svizzera e prese parte col grado di capitano alla fallita spedizione di Savoia. Andato esule in Spagna, prese parte in Catalogna alla guerra civile tra carlisti e cristini (di tendenza liberale), con quest'ultimi, come addetto allo stato maggiore del reggimento di Cazadores de Oporto

Richiamato dalle rivolte nel sud est della Sicilia del 1837 scoppiate per un'epidemia colerica, si recò a Malta e qui fondò la Legione italica, un'organizzazione che avrebbe dovuto capeggiare un movimento di guerriglia, stabilendo la sua base operativa nel Sud Italia, lontano da Mazzini. Fabrizi si concentrò essenzialmente sulla Sicilia, dove fino al 1841 strinse una fitta rete di rapporti e collegamenti, mentre Mazzini ritenne poco opportuno intervenire per la paura che i Siciliani avrebbero avviato una secessione dal regno delle due Sicilie senza poi volersi unificare al futuro regno d'Italia. Nel 1843 fallì una insurrezione che aveva tentato in Romagna e nei ducati. Scoppiata la rivoluzione siciliana del 1848 si recò a Messina dove il governo provvisorio gli riconobbe il grado di colonnello ma presto, deluso dalla scelta monarchica di Ruggero Settimo e Vincenzo Fardella, si spostò nel Lombardo Veneto dove fu colonnello addetto allo stato maggiore del generale napoletano Guglielmo Pepe e nel 1849 prese parte alla difesa di Roma combattendo contro i francesi. Nel 1853 tornò a Malta dove ebbe un fitto scambio letterario con Rosolino Pilo e strinse rapporti con un altro esule siciliano Matteo Raeli e insieme dall'isola britannica nel 1860 tennero i contatti e organizzarono la rivolta nel Val di Noto


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