Guglielmotti Alberto

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Frà Alberto Guglielmotti, nato Francesco (Civitavecchia, 3 febbraio 1812 – Roma, 31 ottobre 1892), è stato un religioso, teologo e storico italiano, interessato alle scienze fisiche e naturali, filologo ed erudito della storia della marina militare nonché bibliotecario casanatense e accademico della Crusca.

Sue opere particolarmente note sono la grande e dettagliata storia della Marina pontificia (Storia della Marina pontificia, 10 voll., Roma, 1886-1893) e il Vocabolario marino e militare (1889). Dopo la nomina a teologo casanatense nel 1860 fu eletto provinciale dei domenicani della provincia romana, carica che esercitò fino al 1862, anno dal quale si dedicò agli studi di storia navale e di filologia.

A causa delle critiche sulla composizione stilistica rivolte alla sua prima opera Le missioni cattoliche nel Regno del Tonchino (1844) Guglielmotti ritirò il libro e si mise a studiare la grammatica, gli autori classici e le lingue arrivando infine alla filologia, soprattutto per l'analisi dei termini riguardanti il linguaggio marittimo e militare.

Quasi naturalmente, poi, il suo interesse si estese dalle ricerche sulla marina militare pontificia anche alla storia delle fortificazioni costiere romane.

Con la pubblicazione del Marc'Antonio Colonna alla battaglia di Lepanto (1862) il nome di Guglielmotti divenne noto e s'inserì nel clima patriottico immediatamente postrisorgimentale a cui l'autore contribuiva rivendicando le glorie della marina militare degli stati italiani pre-unitari nella guerra contro i pirati: una storia che andava ad accrescere e valorizzare la istituzione della nuova regia marina militare italiana che poteva ora rifarsi non solo alla limitata tradizione della marina sarda.

La descrizione inoltre delle imprese della marina da guerra pontificia riusciva gradita anche al Papato, che a seguito della privazione del potere temporale, poteva ora rivendicare la funzione positiva e i meriti di quella forza materiale messa al servizio dei suoi sudditi. Per questo Leone XIII dispose che la Tipografia Vaticana stampasse una nuova edizione della Storia della Marina pontificia in dieci volumi più un atlante (1886-1893).

Anche lo Stato italiano non fu da meno e lo stesso Umberto I ordinò 200 copie, e ne fece sottoscrivere al ministero della Marina altre 150, dell'altra famosa opera del padre Guglielmotti: il Vocabolario marino e militare a cui precedentemente il ministero della Pubblica Istruzione, per mancanza di fondi, aveva negato il suo contributo.

Alle onoranze per la morte di Guglielmotti, avvenuta a Roma il 31 ottobre 1893, si associò il re e la regia Marina annunziò la sua scomparsa al primo posto dell'ordine del giorno del 1º novembre.

Il suo nome fu attribuito a due sommergibili affondati nella prima e nella seconda guerra mondiale.


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