De Bonis Donato

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Donato De Bonis (Pietragalla, 13 aprile 1930 – Roma, 23 aprile 2001) è stato un vescovo cattolico italiano. 

Dall'archivio di Renato Dardozzi, emerge l'attività di De Bonis nella costruzione di una rete finanziaria clandestina, costituita da inesistenti fondazioni benefiche ("Fondazione per i bambini poveri", "Lotta alla leucemia") finalizzata alla gestione dei rapporti con politici democristiani, tra cui Giulio Andreotti. Secondo Caloia, il deposito intestato nel 1987 alla inesistente Fondazione cardinale Francis Spellman era un conto segreto di Giulio Andreotti. Dalla movimentazione del conto Spellman, risultano assegni a Severino Citaristi, cassiere della Democrazia Cristiana e Odoardo Ascari, difensore di Andreotti nei processi per mafia.

Quando nel 1989 a Paul Marcinkus subentra Angelo Caloia, De Bonis entra frequentemente in conflitto con questi.

Tra il 1989 e il 1993, De Bonis continua ad operare sui conti segreti, movimentando complessivamente circa 310 miliardi di lire, secondo un rapporto che Caloia nell'agosto del 1992 invia a papa Wojtyla.

Nel 1993, all'avvicinarsi della scadenza del primo quinquennio di Caloia, De Bonis, assieme con il cardinale Rosalio José Castillo Lara, allora presidente dell'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, e con Giovanni Danzi, cerca di farlo sostituire con Virgil C. Dechant, membro dei Cavalieri di Colombo, ma viene invece mandato da papa Wojtyla a fare da Prelato ai Cavalieri di Malta.

Il suo nome figura in una lista pubblicata dall'Osservatore Politico contenente 121 ecclesiastici massoni, fra cui Jean-Marie Villot (Cardinale segretario di Stato), Agostino Casaroli (capo del ministero degli affari esteri del Vaticano), Pasquale Macchi (segretario di Paolo VI), Ugo Poletti (vicario generale di Roma), don Virgilio Levi (vicedirettore de «L'Osservatore Romano»), Annibale Bugnini (cerimoniere pontificio) e Roberto Tucci (direttore di Radio Vaticana).


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