Rasponi Pietro, nacque a Ravenna il 12 gennaio 1831 dal conte Giulio e dalla principessa Luisa Murat, figlia di Gioacchino Murat e di Carolina Bonaparte. Talvolta, in onore della parentela napoleonide il suo cognome era declinato come Rasponi Murat. Secondo di quattro figli, Pietro ereditò, contrariamente alle consuetudini di famiglia, il nome del nonno paterno, avendo i genitori scelto per il primogenito il nome di Gioacchino, per ovvie ragioni di prestigio e continuità. Al momento della nascita del secondogenito, il conte Giulio era nel pieno della propria attività politica e cospirativa, e la residenza ravennate della famiglia era ritrovo di liberali e, molto probabilmente, luogo di riunione di vendite carbonare. In gioventù assai poco propenso a occuparsi della cosa pubblica, Giulio aveva subito un vero e proprio mutamento di personalità in seguito al matrimonio, nel 1825, con Luisa Murat. La costa romagnola era parte delle Legazioni pontificie, coinvolte da Ciro Menotti ed Enrico Misley nelle sollevazioni del 1830-31. Quando i due congiurati modenesi, fidando erroneamente nella convinzione che la Francia orleanista avrebbe fatto valere il principio del non intervento, cercarono di attrarre dalla loro parte Luigi Napoleone Bonaparte. I legami familiari si aggiunsero dunque alle convinzioni politiche nello spingere Giulio a partecipare alle insurrezioni. Nei giorni 5 e 6 febbraio 1831, pur dopo il fallimento del tentativo di Menotti a Modena, scoppiò l’insurrezione a Ravenna e il conte Rasponi fu tra i membri della commissione provvisoria formata da monsignor Giuseppe Antonio Zacchia. Nel 1832, dopo il ritorno delle autorità pontificie, lungi dall’essere punito Giulio fu nominato gonfaloniere della città.
Morì celibe nella villa di famiglia a Savignano sul Rubicone, nel Cesenate, l’8 settembre 1878.
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