Pellion di Persano Carlo

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Conte Carlo Pellion di Persano (Vercelli, 11 marzo 1806 – Torino, 28 luglio 1883) è stato un ammiraglio e politico italiano, comandante della flotta italiana nella battaglia di Lissa.

Figlio del conte Luigi Amedeo Pellion di Persano e di Maria Cristina dei conti de Rege di Gifflenga; rimasto orfano entrò giovanissimo nella marina sarda. Dopo aver frequentato la scuola di Marina a Genova, ebbe il suo primo imbarco come guardiamarina nel 1822 sulla fregata Cristina. Nel 1825, agli ordini del comandante Francesco Sivori, partecipò ad una incursione nel porto di Tripoli per risolvere una disputa fra il re e il Bey di quella località; in quella circostanza il diciannovenne Persano ebbe il comando di una delle dieci imbarcazioni che il 25 settembre attaccarono di sorpresa un brigantino e due golette che costituivano il grosso della flotta del Bey; tre imbarcazioni sarde dovettero ritirarsi a causa del fuoco nemico ma le altre riuscirono a incendiare un brigantino e una goletta; lo storico Carlo Randaccio (spesso ostile al Persano), nel suo Storia delle Marine Militari italiane (vol I, Roma, 1886), afferma che il Persano fu uno dei primi a salire a bordo del brigantino nemico dando prova così di grande ardimento. Promosso tenente di vascello, fu inviato a Londra per sorvegliare la costruzione della fregata Ichnusa della Marina sarda. In quel periodo si sposò con la signorina Fanny Bacon. Promosso capitano di corvetta nel 1841, gli fu assegnato il comando del brigantino Eridano da 450 tonnellate e 12 cannoni, con il quale svolse la prima campagna di circumnavigazione del mondo della Marina sarda (settembre 1842-settembre 1845); il Randaccio scrive che quella crociera diede al Persano reputazione di "ardito, talora imprudente capitano". Nel 1848 venne promosso capitano di fregata e divenne comandante del brigantino Daino (gemello dell'Eridano); con questa nave partecipò alla campagna navale contro l'Austria della Prima guerra d'indipendenza. La squadra navale piemontese era al comando di Giuseppe Albini; in questa campagna non ci furono eventi particolarmente rilevanti dal punto di vista navale; l'unico di una certa importanza fu proprio l'attacco che il Persano effettuò di propria iniziativa contro il forte di Caorle il 13 giugno 1848; in realtà il Persano doveva effettuare solo una esercitazione di tiro al bersaglio ma decise di bombardare il forte austriaco; la risposta delle artiglierie del forte riuscì a colpire la nave una quindicina di volte provocandole anche una via d'acqua; per niente scoraggiato il Persano si ancorò a distanza ravvicinata e per 40 minuti bersagliò con un centinaio di colpi l'avversario prima di allontanarsi. Nel 1849 venne promosso capitano di vascello ed ebbe il comando della fregata Euridice con la quale partecipò alla breve campagna del 1849 al termine della quale tutte le navi sarde dovettero abbandonare l'Adriatico; proprio in questa circostanza in molte navi ci furono veri e propri moti di sedizione; il Persano fu uno dei pochi a reagire con energia arrivando a minacciare di dare fuoco alla polveriera della sua unità


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