Boffito Giuseppe

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Giuseppe Boffito (Gavi, 3 luglio 1869 – Firenze, 16 settembre 1944) è stato un letterato, bibliografo e storico della scienza italiano. 

Il 24 settembre 1892 fu ordinato sacerdote e cominciò a insegnare lettere presso il Collegio Carlo Alberto di Moncalieri, seguendo contemporaneamente i corsi di lettere e filosofia presso l'Università di Torino. Conseguì la laurea il 14 luglio 1896 e nello stesso anno ottenne la cattedra di italiano al liceo.

Boffito insegnò, quasi ininterrottamente, per 45 anni e si distinse per la passione con cui si dedicò allo studio della Divina Commedia. Con altrettanta passione fu bibliotecario, inizialmente presso la Società meteorologica italiana di Moncalieri, della quale fu anche direttore dal 1898 al 1900, successivamente nel Collegio di San Carlo ai Catinari a Roma, dove fu trasferito per insegnare Sacra Scrittura e storia ecclesiastica. Sempre a Roma ebbe l'occasione di frequentare le più importanti biblioteche pubbliche e private.

Nel 1901 poté fare un viaggio a Parigi, dove, presso la Bibliothèque Nationale, studiò la questione relativa all'attribuzione a Dante dell'operetta Quaestio de aqua et terra. Anche il viaggio di ritorno offrì al Boffito l'occasione per compiere altri studi, fece infatti una sosta in Svizzera per cercare il manoscritto De principiis astrologiae di Cecco d’Ascoli.

Il 4 novembre 1901 fu trasferito a Firenze nel Collegio Alla Querce, dove ebbe la cattedra prima di greco e poi di italiano al liceo, oltre all'incarico di bibliotecario. Fu anche direttore dell'Osservatorio geodinamico e meteorologico del collegio, succedendo nel 1929 al confratello Camillo Melzi D'Eril, già successore di padre Timoteo Bertelli, fondatore dell'osservatorio.

Firenze, con la sua vivace vita culturale e le sue biblioteche, diede al Boffito l'opportunità di coltivare i suoi interessi. Egli lavorò qui alle sue opere più importanti ed entrò in contatto con numerose case editrici. In particolare con l'editore Leo Samuel Olschki, Boffito collaborò sin dal 1904, anno in cui pubblicò il suo primo articolo nella Bibliofilia. In questa rivista, che avrebbe anche diretto dal 1940 alla morte, pubblicò, a partire dal 1914, la Bibliografia dell'aria.

Nel 1921 dette alle stampe Il volo in Italia e nel 1929 la Biblioteca aeronautica italiana illustrata, di cui uscì un primo supplemento nel 1937, mentre un terzo aggiornamento, richiesto a Boffito dal Ministero dell’aeronautica nel 1942, non fu mai portato a termine. Nella prefazione alla prima edizione del '29 si può leggere l'entusiastica adesione al regime fascista, sostenitore dello sviluppo dell'aeronautica. Sempre in questi anni, tra il 1929 e il 1930, pubblicò Gli strumenti della scienza e la scienza degli strumenti, monografia riccamente illustrata e con un'ampia parte dedicata al Museo degli strumenti antichi di astronomia e di fisica di Firenze e alla Tribuna di Galileo.

Boffito fu inoltre socio di numerose accademie: l'Accademia di storia patria di Lombardia, l'Accademia pontificia dei Nuovi Lincei, la Società Colombaria fiorentina, l'Accademia della Crusca, l'Accademia Petrarca di Arezzo e l'Academia Humanistica di Szeged.

Oltre alla Biblioteca aeronautica, Boffito pubblicò altre due importanti opere bibliografiche: tra il 1933 e il 1937 la Biblioteca Barnabitica e nel 1943 la Bibliografia Galileiana, prosecuzione del lavoro di Alarico Carli e Antonio Favaro. Morì a Firenze il 16 settembre 1944.


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