Cerio Edwin

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Edwin Cerio (Capri, 28 giugno 1875 – Capri, 24 gennaio 1960) è stato un ingegnere, scrittore e naturalista italiano. 

Dopo questo ventennio intraprendente e frenetico, decise di abbandonare la vita intensa ritirandosi nella quiete della natìa Capri. Ne scoprì le bellezze naturali dell'isola e volle incaricarsi di valorizzarle, operazione che fu favorita dalla sua elezione a sindaco nel periodo 1920-23. La posizione istituzionale gli permise con maggior efficacia di ergersi a difensore dell'ambiente attraverso una guerra alla speculazione edilizia e alla cementificazione selvaggia con l'introduzione di un severo piano regolatore che disciplinasse l'edilizia nell'isola. Volle anche preservare il carattere tipico dell'architettura caprese, e contribuì progettando una trentina di ville delle quali rimangono “La casa solitaria”, “La casa romita” e “Il rosaio”, la sua dimora caprese che a inizio secolo aveva accolto una schiera di artisti europei, fra i quali Graham Greene, Compton Mackenzie, Ada Negri e Claude Debussy, che proprio al “Rosaio” scrisse Les Collines d'Anacapri.

Gli scritti relativi agli aspetti tecnici dell'attività di ingegnere navale lasciarono il posto a studi scientifici: Flora photoraphica caprese, Note sulla flora caprese, Forme macrosomatiche della flora caprese e Flora Capraearum nova. Parallelamente ai trattati di carattere botanico e a saggi di indagine storica sull'isola, Cerio si dedicò alla produzione di opere caratterizzate da una vena mordace: nel 1927 Aria di Capri, l'anno successivo Cose di Capri, poi Manicomio tascabile (1934), Flora privata di Capri (1935), Guida inutile di Capri (1946). Compose anche dei romanzi che la critica non giudicò in termini benevoli. Fra di essi, L'approdo, di carattere autobiografico, delinea la crisi dei valori su cui poggia la civiltà occidentale.


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