Martinengo Colleoni Gian Estore

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(Brescia, 1763 - 12 giugno 1832). Divenuto Napoleone re d'Italia, divenne suo ammiratore; quando Napoleone nel 1805 ritornò a Brescia comandò la Guardia d'onore costituitasi in Brescia fra la nobiltà per accogliere il nuovo Re; nello stesso incarico accompagnò alla sua residenza la Duchessa di Lucca. Nello stesso anno presentò a Napoleone il modello di una macchina incendiaria per la difesa dei porti e delle spiagge. Nel 1806 pubblicò un volume sulla cavalleria nel quale traccia un esame completo dell'argomento, trattando in modo particolare dell'origine e dei progressi della cavalleria, del suo uso in tempo di pace e di guerra, e quale genere di cavalleria è più adatto al Regno d'Italia, del modo di formarla, dell'istruzione, della disciplina da darle. Nel 1807 ebbe il comando di tutte le compagnie delle Guardie d'onore, e, nello stesso anno, venne dal Vicerè d'Italia inviato a Parigi per importanti affari politici. Il 10 ottobre 1809 Napoleone lo nominava Senatore del Regno d'Italia e il 9 ottobre 1810 Conte del Regno d'Italia e con decreto del febbraio 1810 ciambellano di corte e cavaliere di I classe della Corona di Ferro. Le guerre che si susseguirono gli diedero occasione di organizzare nuovi corpi armati, di adoperarsi all'approvvigionamento dell'esercito. Del resto già nella compagnia del 1809 il Vicerè l'aveva voluto accanto a sè. Il Beauharnais stesso volle essere padrino di battesimo nella chiesa di S. Alessandro del figlio Venceslao nato dal matrimonio con la contessa Provaglio. Dopo aver raggiunto il grado di colonnello, all'instaurazione nel 1814 del Governo austriaco, diede la dimissione da ogni incarico militare. Nominato nel 1815 colonnello nel Reggimento Gran Duca di Toscana, diede subito le dimissioni. Nel frattempo era entrato a far parte della Massoneria nella Loggia Amalia.

Caduto Napoleone e mortagli la moglie e un bimbo appena nato si ritirò dalla vita pubblica e rifiutò ogni invito del governo austriaco a parteciparvi. Si prodigò invece in opere di beneficenza e culturale, circondato da viva stima. 

Si dedicò anche alla poesia e conobbe letterati e uomini di cultura, fra cui Ugo Foscolo che nelle sue lettere mostra di stimarlo molto, pur non ritenendolo adatto agli uffici di corte. Pubblicò: "Della Cavalleria" e versi in fogli volanti. Gian Estore aveva sposato la giovanissima e bellissima contessa Camilla di Pietro Provaglio, sorella di quella Marzia che attrasse le attenzioni e i frivoli lampi di Ugo Foscolo. Il matrimonio fu celebrato con sfarzo il 28 febbraio 1797, alla vigilia della Rivoluzione: la sposa aveva 17 anni. 



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