Valgimigli Manara

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Manara Valgimigli (San Piero in Bagno, 9 luglio 1876 – Vilminore di Scalve, 28 agosto 1965) è stato un filologo classico, grecista, poeta e scrittore italiano. 

Fu poi direttore della Biblioteca Classense di Ravenna dal 1948 al 1955 dove "indossava un camice bianco che lo faceva assomigliare a un medico". Dal secondo dopoguerra scrisse con regolarità sulla terza pagina de Il Resto del Carlino con uno stile che Giovanni Spadolini definì "terso e sereno, con classica perfezione". I suoi elzeviri saranno raccolti in volumi.

Valgimigli arrivò a Ravenna e alla Biblioteca Classense non più giovane - nel 1948 aveva 72 anni - negli anni del dopoguerra e della ricostruzione. Pochi mesi prima, verso la fine della sua carriera universitaria, era stato invitato ad una residenza “perpetua” dalla Scuola Normale di Pisa che gli offriva alloggio ed ospitalità, chiedendo in cambio solo la sua biblioteca; qualche mese dopo ancora l'Università di Padova gli offriva la continuazione dell'insegnamento. Il rettore dell'ateneo patavino gli scrisse che il suo magistero era universalmente definito “incomparabile e non sostituibile”. Ma Valgimigli scelse di trasferirsi a Ravenna e alla Classense. Racconterà poi il motivo di questa scelta: “io vi andai anche attratto, nei miei amori di filologo classico, dal celeberrimo codice, detto appunto "il Ravennate", della fine del secolo decimo, che il cremonese abate Pietro Canneti dei frati camaldolesi, comperò a Pisa, e che contiene, con scolii marginali e interlineari, tutte le undici commedie di Aristofane che ci rimangono"; il manoscritto è il 429, l'Aristofane oggi detto "Ravennate".

Alla Classense, Valgimigli donerà la sua biblioteca personale di lavoro – più di 7000 fra volumi e opuscoli - che riflettono la sua attività di filologo, di traduttore ed interprete dei grandi classici, di pedagogo.


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