Alessio Giulio

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Giulio Alessio (Padova, 13 maggio 1853 – Padova, 19 dicembre 1940) è stato un economista, politico e accademico italiano. 

Deputato dal 1897, fu sottosegretario alle Finanze nel primo ministero Sonnino (1906), vicepresidente della Camera (1913 - 1919), ministro della Pubblica Istruzione (1920), ministro dell'Industria e Commercio (1920 - 1921), ministro di Grazie e Giustizia (1921),ministro delle Poste e Telegrafi (1920).

Fu deciso avversario del fascismo e prese parte alla secessione dell'Aventino (giugno 1924). Nel novembre del 1924 aderì all'Unione Nazionale delle forze liberali e democratiche di Giovanni Amendola.

Perseguitato per le sue posizioni politiche, nel 1928, dopo l'attentato del 12 aprile alla Fiera Campionaria di Milano, contro il re Vittorio Emanuele III, fu arrestato e costretto a lasciare l'insegnamento universitario; continuò comunque a studiare e a preparare una grande opera sullo stato italiano che vide la luce poco prima della sua morte.

Firmatario nel 1925 del Manifesto degli intellettuali antifascisti redatto da Benedetto Croce in polemica risposta all'analogo e opposto documento di adesione al regime preparato dal filosofo Giovanni Gentile, fu tra i dieci Accademici dei Lincei che nel 1933 si rifiutarono di prestare giuramento al fascismo.


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