Fiorentino Francesco

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Francesco Fiorentino (Sambiase, 1º maggio 1834 – Napoli, 22 dicembre 1884) è stato un filosofo e storico della filosofia italiano. 

Da Spoleto presto passò a Maddaloni, vicino a Napoli, dove approfondì sempre più i suoi studi. Nella città partenopea pubblicò: Il Panteismo di Giordano Bruno.

Fiorentino rivedeva molto di sé nel carattere e nel martirio del filosofo nolano. La stessa affinità che, sia pure in chiave politica, egli ritrovava in Vincenzo Gioberti, grande statista torinese.

Il saggio su Bruno, gli valse nel 1862 la cattedra presso l'Università di Bologna che era stata dell'amico Bertrando Spaventa. Qui si occupò della storia della filosofia greca, contemporaneamente si interessò dell'epoca risorgimentale mettendo in risalto figure di filosofi allora sconosciute. Nella città felsinea, Fiorentino rimase per ben nove anni, dove avviò intensissima l'attività di pubblicista e saggista, scrivendo: Il Saggio storico sulla filosofia greca; Pietro Pomponazzi; e Scritti varii. Seguì l'opera su Telesio data alle stampe in Firenze.

Nel 1871 si trasferì a Napoli per insegnare Filosofia della storia. Con lui fu Restituta Trebbe, la donna che amò intensamente e dalla quale ebbe quattro figli.

Nel 1875 il Fiorentino mutò ancora la sede dei suoi insegnamenti: fu nell'Università di Pisa per insegnare Filosofia teoretica. Qui pubblicò il noto testo Elementi di filosofia ad uso dei Licei, che per decenni ha costituito uno dei migliori manuali scolastici.

Tra il 1879 e il 1881 pubblicò il Manuale di Storia della Filosofia. Di lui risaltava lo stile incisivo e spigliato: un vero filosofo scrittore…

Nel 1880 ritornò di nuovo a Napoli ad occupare la cattedra che già una volta fu sua. Nel 1883 successe all'amico Spaventa nell'insegnamento della Filosofia Teoretica. Sempre nella città partenopea fondò il Giornale Napoletano. Nel 1882, con le sue prefazione e note, pubblicò "Poesie Liriche edite ed inedite di Luigi Tansillo", Domenico Morano, Napoli. Nel campo politico, dopo essere stato Deputato al Parlamento nel 1870 e nel 1874 in due collegi del Nord Italia, nel 1861 egli era stato candidato nel collegio di Nicastro, ma non venne eletto. Riprovò nuovamente nel 1882 quando si presentò nel collegio di Monteleone.

Morirà a Napoli due anni dopo, il 22 dicembre del 1884 per un attacco cardiaco, a soli cinquant'anni d'età.

Nel 1887 le sue spoglie vennero traslate a Catanzaro che due anni dopo gli eresse un monumento alla memoria. Così pure il paese natale di Sambiase nel 1909.

Benché egli avesse insegnato per ventiquattro anni di seguito nelle scuole pubbliche, la sua famiglia non poté ottenere la pensione per soli sei mesi di servizio mancanti.


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