Gaudin Martin Michel Charles

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Martin Michel Charles Gaudin, duca di Gaeta (Saint-Denis, 16 gennaio 1756 – Gennevilliers, 5 novembre 1841), è stato un politico francese che iniziò la sua carriera durante la Rivoluzione e fu in seguito ministro delle finanze durante il Consolato e il Primo Impero.

Napoleone lo nominò ministro delle finanze l'indomani del Colpo di Stato del 18 brumaio.

Gaudin si dedicò alla riorganizzazione delle finanze; creando un corpo di funzionari dipendenti direttamente dal ministro migliorò immediatamente l'efficienza: un riscossore per arrondissement ed un riscossore generale per dipartimento. Fu anche imposto il versamento di una cauzione a tutti i funzionari e specie ai riscossori (somme da cui poté in seguito creare la Banca di Francia)

Ristabilì poi le imposte indirette quali l'accisa, le tasse sul tabacco, le bevande ed il sale, e ripristinò il gioco del lotto. Prese in prestito l'idea del catasto, che fu la sua grande preoccupazione, dalla Costituzione del 1791, ma nessuno come lui ne aveva compreso l'importanza per stabilire un sistema contributivo equo.

Gaudin fu anche uno dei padri del franco germinale, che rimase in vigore sino al 1928 con un valore in rapporto all'oro immutato sino al 1914.

Presentò nel 1802 il primo bilancio dello Stato degno di tal nome. Tutte le sue riforme non furono realizzate senza ostacoli, tanto che Gaudin arrivò a presentare a Napoleone le dimissioni il 18 maggio 1804, ma queste vennero respinte. Gaudin rimase dunque ministro delle finanze sino al 30 marzo 1814.

Cavaliere della Legion d'onore il 2 ottobre 1803, grand ufficiale il 14 giugno 1804, gran croce il 2 febbraio 1805, fu creato, il 26 aprile 1808, conte dell'Impero, e duca di Gaeta il 15 agosto 1809.

Nel 1805 Gaudin fu incaricato di riorganizzare le finanze della Liguria, nel 1811 quelle dei Paesi Bassi.

Dal 21 marzo all'8 luglio 1815, durante i Cento giorni, fu nominato ministro delle finanze per tre volte, e il 2 giugno 1815, pari dei Cento giorni. Fu sempre fedele a Napoleone, e, nel Parlamento della Restaurazione, dove sedeva, quando qualche realista attaccava la memoria dell'Imperatore, non mancò mai di difenderla.


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