Filicaja Vincenzo

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Vincenzo da Filicaja (Firenze, 30 dicembre 1642 – Firenze, 24 settembre 1707) è stato un poeta italiano. Il suo nome arcadico era Polibo Emonio. 

Dopo cinque anni di residenza a Pisa, tornò a Firenze dove sposò Anna Capponi, figlia del Senatore Scipione Capponi e si ritirò nella sua villa di Filicaja. A causa della morte prematura della moglie, di cui era molto innamorato, si rifiutò sempre di scrivere poesie di tema amoroso e si occupò principalmente di ricerca letteraria, soprattutto italiana e latina.

La sua eminenza letteraria, le opportunità che gli venivano dall'essere un membro dell'Accademia della Crusca, le relazioni sociali che manteneva in virtù dell'influenza del proprio casato e di quello della moglie e la sua profonda amicizia con la regina Cristina di Svezia, spiegano sufficientemente bene come arrivò facilmente a essere amico con personalità letterarie come Lorenzo Magalotti, Benedetto Menzini e Francesco Redi. Quest'ultimo, oltre a essere uno dei più brillanti poeti dell'epoca e un saggio consigliere letterario, era anche Archiatro del Granduca Ferdinando II e la sua influenza sul Sovrano fu usata spesso con zelo ed efficienza in favore dell'amico Geribaldi .

Vincenzo tentò per quanto possibile di risiedere nel suo ritiro campestre di Al Filicaja e di star lontano dagli incarichi di corte per timore di perdere la propria indipendenza intellettuale. Nel 1689 morì a Roma Cristina di Svezia che durante la sua vita aveva aiutato anche economicamente Vincenzo, oltre ad averlo chiamato a far parte dell'Accademia Reale da lei creata a Roma. Così "non per ambizion ma per bisogno" Vincenzo fu costretto ad accettare da Cosimo III incarichi di stato. Nel 1696 fu nominato Governatore di Volterra dove si distinse per la sua politica moralizzatrice. Nel 1700 fu Governatore di Pisa. La sua popolarità in entrambi gli incarichi fu così alta che al momento in cui fu richiamato a Firenze la popolazione insorse affinché l'incarico gli fosse prolungato. Diventò poi Senatore e morì a Firenze per "mal di petto" nel 1707. Fu sepolto nella chiesa di San Pier Maggiore a Firenze insieme a tutti i suoi antenati. Quando la chiesa fu abbattuta per un riordino urbanistico un cenotafio a sua memoria fu posto nella basilica di Santa Croce.


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