Mario Alberto

Immagine autore

Alberto Mario (Lendinara, 4 giugno 1825 – Lendinara, 2 giugno 1883) è stato un patriota, politico e giornalista italiano. 

Combatte contro gli austriaci a Bassano del Grappa, Treviso e Vicenza. Dopo il fallimento della campagna ripara a Milano dove conosce Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini.

Negli anni che vanno dal 1849 al 1857, Mario soggiornò a lungo a Genova insieme agli altri patrioti in esilio. Dopo aver passato alcuni mesi nel carcere di Sant'Andrea a Genova per il fallimento dei progetti rivoluzionari, Mario si trasferì a Londra dove nel 1858 sposò Jessie White, giornalista corrispondente del London Daily News. Con la moglie intraprese una serie di viaggi che lo portarono anche negli Stati Uniti dove perorò la causa risorgimentale.

Tornato in Italia, dopo aver passato qualche giorno in prigione, fu espulso dal Regno di Sardegna e riparò a Lugano, dove si trovavano Mazzini e Carlo Cattaneo. Lì Mario assunse la direzione dell'organo mazziniano Pensiero ed azione. Mario, con la moglie, riuscì ad imbarcarsi per la Sicilia per raggiungere Garibaldi con la seconda spedizione capitanata da Medici.

Convinto federalista, Mario teorizzava la necessità di abbattere le "satrapie burocratiche" del centralismo italiano, allo scopo di realizzare una legislazione articolata, adatta a garantire l'autogoverno di istituzioni decentrate come regioni e comuni.

Passato in Calabria ebbe il compito di reprimere le rivolte dei contadini fedeli ai borboni. Nel 1862, Mario scrisse La camicia rossa, memoriale sulla spedizione dei Mille pubblicato in lingua inglese. Partecipò alla campagna del 1866 al comando di alcune unità di flottiglia sul Lago di Garda. Nel 1867 fu con Garibaldi a Monterotondo e a Mentana.

Compiutasi l'unità d'Italia, si dedicò a tempo pieno al giornalismo: diresse «La Provincia di Mantova» (1872-74), la «Rivista Repubblicana» (1878-79), la «Lega della Democrazia» (1880-83) sempre su posizione federaliste, seguace di quel Cattaneo che aveva celebrato nel 1870, a un anno dalla morte, con un libro dal titolo significativo, "La mente di Carlo Cattaneo".

Dal 1862 al 1866 risiedette a Bellosguardo, vicino a Firenze e dopo l'annessione del Veneto, si ristabilì nella natia Lendinara, dove morì il 2 giugno 1883.


Categorie del personaggio

Gli autografi di questo personaggio