Garbasso Antonio

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Antonio Garbasso (Vercelli, 16 aprile 1871 – Firenze, 14 marzo 1933) è stato un fisico e politico italiano. 

Garbasso, fin dal 1895, si dedicò all'elettromagnetismo nel nuovo indirizzo impresso da Maxwell, con molti risultati innovativi, quindi, dal 1905 in poi, alla spettroscopia, proprio nel periodo di maggior sviluppo di questa disciplina, contribuendo con originali risultati teorici corroborati da esperienze condotte soprattutto all'Istituto di Studi Superiori di Firenze, dove sia Antonio Roiti che Luigi Puccianti si erano premurati di attrezzare adeguatamente i laboratori di fisica. Fra questi risultati, la maggior parte dei quali raccolti in una delle prime monografie di spettroscopia teorica, si ricordano in particolare alcuni lavori sperimentali, condotti assieme ad Antonino Lo Surdo, che porteranno quest'ultimo alla scoperta di quell'effetto che sarà poi denominato effetto Stark-Lo Surdo, una delle prime basi empiriche della nuova meccanica quantistica che Garbasso contribuirà, fra i primi, a far conoscere e diffondere in Italia. Inoltre, nel 1918, Garbasso creò un laboratorio di ottica e meccanica di precisione che, negli anni, sotto gli auspici del CNR, diventerà il futuro Istituto Nazionale di Ottica (INO).

Inoltre, per le sue capacità organizzative e la sua posizione politica, svolse, assieme a Orso Mario Corbino, un ruolo di primo piano nella ricostruzione della fisica in Italia nel primo dopoguerra, contribuendo alla nascita della scuola italiana di fisica dei raggi cosmici (nota come "Scuola di Arcetri"), che portò l'Italia fra i paesi più all'avanguardia in questo settore di ricerca, grazie soprattutto al lavoro di un gruppo di giovani fisici italiani (fra cui Gilberto Bernardini, Bruno Rossi, Giuseppe Occhialini, Daria Bocciarelli, Lorenzo Emo Capodilista) che si raggrupparono attorno a Garbasso, Enrico Persico (già assistente di Corbino a Roma e, nel 1926, alla cattedra di fisica teorica a Firenze) e Giorgio Abetti (direttore dell'Osservatorio di Arcetri). 

Garbasso diresse la Società Italiana di Fisica dal 1912 al 1914 e dal 1921 al 1925, nonché presiedette il "Comitato di astronomia, matematica e fisica" del CNR, il Consiglio di Amministrazione dell'Istituto Nazionale di Ottica e, dal 14 luglio 1932 al 13 marzo 1933, l'Accademia Nazionale dei Lincei. Fu altresì presidente, dal 1928, della Cassa Nazionale delle Assicurazioni Sociali.

Sebbene, a partire dagli anni '20 in poi, abbandonò la ricerca scientifica attiva, continuò ad occuparsi di storia della scienza, con particolar riguardo a quella italiana, fondando, fra il 1927 e il 1930, l'Istituto Nazionale di Storia della Scienza di Firenze.


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