Sainte-Beuve Charles Augustin

Immagine autore

Charles Augustin de Sainte-Beuve (Boulogne-sur-Mer, 23 dicembre 1804 – Parigi, 13 ottobre 1869) è stato un critico letterario, scrittore e aforista francese, una delle figure di spicco della critica letteraria in Francia. 

All'Académie française concorse senza successo nel 1842. L'anno successivo decise di non presentarsi, ma nel 1844 venne a crearsi una possibilità importante in seguito al seggio lasciato vacante dalla morte di Casimir Delavigne. Sainte-Beuve si ripresentò con buone speranze di essere eletto, e riuscì in effetti, seppure a fatica, ad ottenere più voti di Vatout e de Vigny. La sesta votazione sanciva, il 14 marzo 1844, il suo ingresso nel prestigioso consesso, dove fu accolto da un discorso di Victor Hugo, tenutosi il 27 febbraio 1845.

Durante i tumulti del 1848 in Europa, tenne lezioni a Liegi su Chateaubriand ed il suo gruppo letterario (Chateaubriand et son groupe littéraire). Tornò a Parigi nel 1849, stabilendosi in rue st. Benoît. Contattato da Louis Vèron, direttore del Constitutionnel, accettò la proposta di lavoro che gli venne offerta: si trattava di preparare per ogni lunedì un articolo di argomento letterario o storico, dietro il compenso di cento franchi - più avanti divenuti centoventicinque - per ogni scritto. Fu questa l'occupazione principale di Sainte-Beuve, che dedicò gran parte della sua vita alla stesura di questi lundis, inglobati in seguito sotto il titolo di Causeries du lundi. Il primo articolo apparve il 1º ottobre 1849. Con l'avvento del Secondo Impero, nel dicembre 1852, Sainte-Beuve passò al Moniteur, organo ufficiale del governo, dopo che Véron aveva venduto il Constitutionnel. Il pezzo d'esordio fu pubblicato il 6 dicembre.

Intanto, in seguito alla morte della madre ottantenne, si era trasferito nel 1850 al numero 11 di rue de Montparnasse. Avendo sostenuto il Secondo Impero, alla fine del 1854 Luigi Napoleone lo nominò professore di poesia latina al Collège de France, dove tenne la prima lezione il 9 marzo dell'anno successivo. Fu tuttavia contestato duramente da alcuni studenti quando definì l'imperatore «grande guerriero» e «grande scrittore», tanto che le forze dell'ordine dovettero far sgombrare l'aula. Sainte-Beuve si ripresentò al Collège due settimane più tardi, ma la contestazione si ripeté, convincendo il docente, deluso, a rassegnare le proprie dimissioni, che furono respinte. Il professore, però, non si presentò alla terza lezione, e l'insegnamento fu impartito da supplenti.

Fu fatto senatore nel 1865, carica nella quale si distinse per le battaglie in favore della libertà di parola e di stampa. Ammalatosi seriamente visse gli ultimi anni perlopiù ritirato.


Categorie del personaggio

Gli autografi di questo personaggio