Azzolini Tito

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Tito Azzolini (Bologna, 1837 - ivi, 1907) fu ingegnere e architetto. Nel 1856 risulta tra i vincitori nell'Accademia di Belle Arti felsinea, con un disegno ritraente una Sala d'armi. Gli studi si completano nel 1859, passando sia nel Collegio artistico Venturoli sia in Accademia. Suoi insegnanti sono Francesco Cocchi, Antonio Sarti e Luigi Bazzani. Inizia da qui la sua richiesta attività scenografica che lo porterà anche a Roma. Negli anni ’60, è impegnato nella realizzazione delle scene del Rigoletto di Giuseppe Verdi presso il Teatro di San Giovanni in Persiceto in cui collabora con Luigi Bazzani e Luigi Busi. La sua attività teatrale negli anni seguenti si concentra nel Teatro Comunale di Bologna, che gli consente di viaggiare a Vienna e Monaco per assimilare il gusto wagneriano. Non è un caso: la città felsinea a queste date si contrappone decisamente al “verdiano” Teatro della Scala di Milano. Per il cimitero della Certosa progetta la bella cappella Angeletti (Sala S. Paolo), e l'edicola Benelli (Chiostro VII), mentre a Senigallia gli viene richiesto il progetto complessivo del camposanto. Molto nota la progettazione, insieme ad Attilio Muggia, della Scalea della Montagnola a Bologna. Gli ultimi anni della sua vita, dopo il 1897, li dedica all'insegnamento in Accademia, di cui diventa direttore.

Un elenco dettagliato - tale da offrirci un veloce catalogo di sue opere - viene messo a stampa nel catalogo ufficiale dell'Esposizione Emiliana del 1888: Azzolini prof. Cav. Tito architetto, nato a Bologna, ivi residente, Borgo Alemanni, N. 8. Concorsi internazionali premiati. Progetto di facciata per il Duomo di Milano. Monumento al Re (1884). Progetto per il nuovo palazzo comunale di Vergato. Stile del secolo XIII. (Acquerello). Nuova facciata sullo stile del secolo XV del palazzo della Villa Coccapane di proprietà dell'onorevole sig. comm. Conte Giovanni Codronchi. (Terminata nell'anno 1886). (Acquerello). Nuovo palazzo comunale di Vergato (1886). Nuovo palazzo comunale di Vergato. Progetto della barriera per la Villa di Coccapane di proprietà dell'onorevole sig. comm. Conte Giovanni Codronchi. Progetto complessivo, con abitazione del portinaio della stessa (Due acquerelli). Ristauri. Il castello di S. Martino sopra Zena. Casa Vecchietti, via d'Azeglio. Villa detta del Conventino. Casa Carracci.

Anche Azzolini partecipa al concorso romano per il monumento a Vittorio Emanuele II, pubblicato nel 1882 e proseguito non senza difficoltà. Dei tre progetti eseguiti da architetti bolognesi e documentati nel Fondo Belluzzi del Museo civico del Risorgimento, questo è sicuramente quello che tiene conto in maniera adeguata delle direttive del bando. 

Tito Azzolini nel 1886 partecipa al concorso per il rifacimento, in stile gotico, della facciata del Duomo milanese, che non ebbe esiti pratici. Entrato tra i primi quindici nella prima fase, pur accedendo alla seconda selezione si vide superato da Giuseppe Brentano. Da buon architetto di gusto eclettico (capace quindi di comprendere e riutilizzare gli stili del passato), si immedesima nello stile gotico o - come si diceva all'epoca - ogivale, proponendo il totale rifacimento della facciata e demolendo quella voluta e realizzata da Napoleone nel 1805. Azzolini afferma che la sua ispirazione per questo progetto viene tratta dalle parti originali del Duomo che rappresentino il solo dato positivo e la sola guida per tracciare una fronte principale armonizzata. Villa Angeletti viene citata nel necrologio a lui dedicato, infatti sempre Muggia riporta come Azzolini abbia eseguito molte ville, e cioè quelle: D'Apel a Castel S. Pietro, Rossi fuori Porta Saragozza, Angeletti fuori porta Galliera, degna questa di un architetto del Rinascimento; la grandiosa facciata quattrocentesca della villa Codronchi a Coccapane (Castel S. Pietro); il palazzo Comunale di vergato di stile romanico, la casa Mannerini a Taranto, l'albergo dell'Appennino a Montecatini alto. Villa Angeletti è andata purtroppo distrutta durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, e solo l'omonimo parco ci ricorda l'originaria collocazione.

Nel 1898 Azzolini partecipa ad un nuovo concorso, quello per la sede della Cassa di Risparmio di Pistoia. Alla vincita segue l'avvio dei lavori, che si completano nel 1905. Per eseguire le parti dipinte della facciata Azzolini chiama il bolognese Achille Casanova. Muore nel 1907, riposa nella tomba di famiglia collocata nel Chiostro VI della Certosa di Bologna.


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