Galeani Napione Gian Francesco

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Gian Francesco Galeani Napione noto anche come Francesco Galeani Napione conte di Cocconato (Torino, 1º novembre 1748 – Torino, 12 giugno 1830) è stato uno storico e letterato italiano. 

Nel 1773, pubblicò il Saggio sopra l'arte storica, dedicandolo a Vittorio Amedeo III di Savoia.

Da sempre ostile alle mire espansionistiche francesi, si adoperò con scritti successivi: "Idea di una confederazione delle potenze d'Italia" (1791), "Memoria sulla necessità di una confederazione delle potenze d'Italia" (1794) promuovendo casa Savoia, in luogo del Papa, come guida di una confederazione di stati italiani e questo gli valse alcune promozioni nell'ambito dell'amministrazione sabauda.

Nel 1791 pubblicò l'opera sua più famosa, Dell'uso e dei pregi della lingua italiana, caratterizzata da una netta avversione alle idee illuministe del tempo, con una decisa posizione contro il Cesarotti che, nel Saggio sulla filosofia delle lingue applicata alla lingua italiana (1785) aveva teorizzato la lingua come una materia in continuo divenire. Galeani Napione dichiarava la necessità di rifiutare parole e forme derivanti dalle lingue straniere; il saggio è uno dei primi manifesti del Purismo.

Nel 1797 venne promosso a generale delle finanze.

Nel periodo dell'invasione francese, il Napione si ritirò dalle funzioni pubbliche per farne ritorno dopo il periodo austro-russo e quello napoleonico.

Fu proprio sotto Napoleone che il Napione, pur senza entusiasmo, divenne prefetto di Vercelli ed insignito della Legion d'onore.

Nel 1801 fu nominato socio dell'Accademia delle Scienze di Torino, poi presidente della classe di scienze morali, storiche e filologiche.

Nel 1812 fu eletto membro della nuova Accademia della Crusca.

Dopo la Restaurazione nel 1814, fece parte del Magistrato per la riforma dell'Università.

Alla sua morte molti dei suoi componimenti poetici vennero conservati dal genero Luigi Nomis di Cossilla.

La città di Torino gli ha dedicato una via.



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