Zoli Adone

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Adone Zoli (Cesena, 16 dicembre 1887 – Roma, 20 febbraio 1960) è stato un politico italiano. È stato il 6º presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana dal 19 maggio 1957 al 1º luglio 1958. 

Zoli appoggiò e sostenne il progetto, ideato da Palmiro Togliatti, di amnistiare i reati commessi "per fine politico" dalla marcia su Roma al 18 giugno 1946. Questa legge, approvata dal parlamento nel 1953, aumentò la popolarità di Zoli. Fu nominato Ministro delle Finanze nel primo governo Fanfani e ministro del bilancio, nel governo guidato da Antonio Segni (6 luglio 1955 - 15 maggio 1957) in seguito alla morte di Ezio Vanoni.

Data l'instabilità politica dei governi di quel tempo, l'allora Presidente della repubblica Giovanni Gronchi gli affidò l'incarico di presiedere un governo monocolore democristiano che si sarebbe dovuto dimettere dopo le elezioni politiche del 1958, prescindendo dalle indicazioni dei partiti e dei gruppi parlamentari (cosiddetto "governo del presidente").

Zoli assecondò la volontà del capo dello Stato e il 15 maggio 1957 ottenne l'incarico; il 19 maggio formò il suo governo e all'inizio di giugno ottenne la fiducia di Senato e (il 7 giugno) della Camera col voto favorevole del Movimento Sociale Italiano e dei monarchici di Alfredo Covelli. Zoli allora si limitò a dichiarare che "i voti missini non sono validi ai fini della maggioranza", il che equivaleva a dire che la maggioranza era di appena un deputato, dato che il governo aveva ottenuto 305 voti a favore e i deputati missini erano 24. Il giorno dopo però ci si accorse che il conteggio era sbagliato e che dunque l'appoggio dell'MSI, seppur per un deputato, era stato effettivamente determinante. Allora Zoli, considerando l'appoggio (determinante) del MSI come non rappresentativo del programma di governo, si dimise il 10 giugno successivo. Zoli venne però invitato dal presidente Gronchi a ritirare le dimissioni. Cosa che lui fece definendo il governo "di minoranza precostituita". Zoli fu il primo senatore ad assumere la carica della Presidenza del Consiglio nella storia della Repubblica. Resterà in carica fino al termine della legislatura (1958), dopo di che non ebbe altri incarichi governativi.

Durante il periodo della sua presidenza, approvò la richiesta del Movimento Sociale Italiano di far tumulare a Predappio la salma di Benito Mussolini anche grazie all'interessamento di Pietro Nenni, amico in gioventù di Mussolini, e di suo cugino Pietro Baccanelli. La traslazione del corpo del duce avvenne il 30 agosto 1957.


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