Bolognini Amorini Antonio

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Antonio Bolognini Amorini (Bologna, 7 febbraio 1767 – Bologna, 18 giugno 1845) è stato uno scrittore e storico italiano. 

Il suo interesse si rivolge all'architettura, è appassionato di lettere, arti e, poesia, scrive versi in alcune occasioni, traduce dal latino all'italiano; fondamentale è la sua amicizia con Leopoldo Cicognara.

Durante la sua vita ricopre diverse cariche pubbliche per l'amministrazione di Bologna. Quando la città viene invasa dall'esercito francese, i molti cambiamenti urbanistici e le soppressioni lo stimolano a una sistematica opera di compilazione, conservazione e descrizione delle opere destinate alla distruzione, che prende forma in una delle sue prime opere a stampa, la Descrizione dè quadri restituiti a Bologna, i quali da' Francesi che occuparono l'Italia nel MDCCXCVI erano trasportati in Francia, pubblicata a Bologna nel 1816 e dedicata al suo parente Luigi Salina, che aveva avuto parte attiva e fondamentale nel recupero delle opere.

Tra le molte istituzioni soppresse è compresa anche l'Accademia Clementina che viene trasformata nel 1806 nell'Accademia di Belle Arti. In questa il marchese, che già era stato nominato socio onorario nel 1805, diviene accademico e prende parte alla riforma degli statuti nel 1822, dopo due anni riveste la carica di presidente e nel 1831 viene nominato propresidente.

All'Accademia recita varie prolusioni come Sopra alcuni nei e difetti né quali hanno amato incappare molti coltivatori di arti belle per amore di novità, 1816; Sulla scelta dè soggetti pei concorsi accademici di Belle Arti, 1836; Sul sublime nelle belle arti, 1839.

Ma la sua attività più importante la inaugura con le Memorie della vita del pittore Dioniso Calvart nel 1832, una scelta non casuale dato che l'artista di Anversa era stato aiutato e sostenuto dalla famiglia Bolognini a metà Cinquecento, e per la quale aveva eseguito numerosi dipinti e affreschi nella loro villa del Farneto. Uno di questi affreschi era stato messo in salvo proprio dal marchese Antonio, che lo volle spostare, per salvaguardarne l'integrità, da una stanza dove era in pericolo ad un'altra.

La sua attività storico-letteraria contribuì alla compilazione delle biografie di numerosi artisti bolognesi, tra cui il Dentone, Mitelli, Primaticcio, Albani, Reni, Domenichino, Guercino, i Carracci, raccolte poi nell'opera Vite dei pittori artefici bolognesi (Bologna, 1841-43).


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