Papini Giovanni

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Giovanni Papini (Firenze, 9 gennaio 1881 – Firenze, 8 luglio 1956) è stato uno scrittore, poeta, saggista e terziario francescano italiano.

Nel 1943, entrando come laico nell'ordine francescano, assunse il nome religioso di fra Bonaventura. Intellettuale controverso e discusso, ma anche ammirato per il suo stile di scrittura, fu studioso di filosofia, di religione, critico letterario e acceso polemista, narratore e poeta, divulgatore del pragmatismo e delle avanguardie storiche come il futurismo e il post-decadentismo, passò spesso da una posizione all'altra, sempre insoddisfatto e inquieto, ma attivo; con la sua dialettica, si spostò dall'anticlericalismo e dall'ateismo accesi al cattolicesimo, dal maledettismo e dall'interventismo convinto nella Grande Guerra, all'avversione verso la stessa guerra. Negli anni '30, ormai già passato dall'individualismo al conservatorismo, aderisce infine al fascismo ma mantenendo sempre un'avversione verso il nazismo.

Morì a Firenze nel 1956 dopo essere stato colpito da una malattia del motoneurone nel 1952. Quasi rimosso dalla grande letteratura dopo la scomparsa principalmente per le sue scelte ideologiche, fu apprezzato e rivalutato in seguito; nel 1975, lo scrittore argentino Jorge Luis Borges lo definì un autore "immeritatamente dimenticato".


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