Martini Arturo

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Arturo Martini (Treviso, 11 agosto 1889 – Milano, 22 marzo 1947) è stato uno scultore, pittore e incisore italiano.

Era il terzo dei quattro figli di Antonio, cuoco, e Maria Della Valle, cameriera originaria di Brisighella; i caratteri diametralmente opposti dei genitori, l'uno taciturno e tenace, l'altra passionale e fantasiosa, segnarono profondamente la formazione dell'artista. La famiglia era molto povera e, per non pagare l'affitto, viveva nelle torri medievali di Treviso, ambienti suggestivi che Martini serbò nel proprio universo figurativo.

Dopo essersi formato a Treviso e Venezia come orafo e ceramista (collaborò in particolare con la Fornace Guerra Gregorj), ebbe contatti con la cultura europea (studiò per qualche anno a Monaco e fu a Parigi nel 1911), ma restò sempre legato a forme di espressione tradizionali. Nel 1914 fa parte della Secessione Romana ed espone alla Mostra Futurista. Negli stessi anni collabora con L'Eroica, innovativa rivista di xilografia. Negli anni venti, aderendo a Valori plastici, superò il naturalismo ottocentesco riscoprendo e facendo rivivere la solenne umanità della nostra scultura antica. Nonostante le sue indubbie capacità, stentò a essere riconosciuto per il suo valore e dovette sopportare severe difficoltà economiche. Fece parte del gruppo di artisti di Ca' Pesaro. Nel 1925 è invitato ad esporre con una sala alla III Biennale Romana; nel 1926 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia, dopo i precedenti ripetuti rifiuti. Nello stesso anno espone alla prima mostra di Novecento ed esporrà anche nella seconda edizione del 1929. Nel 1929 viene chiamato alla cattedra di Plastica decorativa all'ISIA di Monza e vi rimane fino all'anno successivo: la sua Leda col cigno, scultura in gesso, è rimasta ad arricchire la raccolta dei Musei civici monzesi.


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