Papa Clemente IX

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Papa Clemente IX, nato Giulio Rospigliosi (Pistoia, 27 gennaio 1600 – Roma, 9 dicembre 1669), è stato il 238º papa della Chiesa cattolica dal 1667 alla sua morte. Data la brevità del suo pontificato, Clemente IX non poté incidere nella politica pontificia, tuttavia, il suo periodo presso la Curia romana fu molto fecondo. Giulio Rospigliosi viene ricordato anche per la sua opera di librettista e per il suo contributo nella determinazione dei gusti e degli orientamenti del melodramma romano del Seicento. 

Giulio Rospigliosi nacque a Pistoia dal nobile Girolamo Rospigliosi e da Maria Caterina Rospigliosi, primo di quattro figli. La famiglia Rospigliosi, proveniente da Pistoia e di antiche origini lombarde, inserita nel patriziato cittadino, era imparentata con le più importanti famiglie locali (tra cui Panciatichi, Cellesi, Sozzifanti e Banchieri). Giulio iniziò a studiare nella città natia dove, non ancora quattordicenne, ricevette la tonsura e gli ordini minori dal vescovo Alessandro del Caccia. Il 14 marzo 1614 si trasferì al Seminario di Roma.

Frequentò le lezioni del Collegio Romano retto dai Gesuiti; ebbe come precettori personaggi del calibro di Tarquinio Galluzzi, Famiano Strada, Alessandro Donati, Bernardino Castelli e Bernardino Stefonio. Si iscrisse quindi all'Università di Pisa (1618), dove si laureò in teologia, in filosofia e in utroque iure (1623). Fu membro dell'Accademia degli Svegliati. Nel 1624 tornò a Roma ed entrò al servizio del cardinale Antonio Barberini seniore, fratello di Urbano VIII. Una volta entrato al servizio del nobile cardinale, i suoi rapporti con questa famiglia compresero il Papa, i cardinali Antonio Barberini iuniore e Francesco Barberini ed il prefetto di Roma, Taddeo Barberini. Da questi personaggi, il futuro papa imparò le regole della vita di Curia ed imparò a conoscere i problemi della politica europea. Genealogia parziale della famiglia Rospigliosi. In questo periodo Giulio Rospigliosi divenne uno degli autori più in vista del teatro musicale romano. Fu autore, infatti, dei libretti, in versi, dei seguenti melodrammi: Sant'Alessio; Erminia sul Giordano (ispirata alla Gerusalemme liberata); Didimo e Teodora (ispirato alla vita dei due santi martirizzati nel IV secolo); Egisto o Chi soffre speri. Grazie, anche, alla vicinanza con Urbano VIII Barberini, Giulio Rospigliosi iniziò a scalare tutti i gradini della carriera curiale, fino alla nomina a nunzio apostolico in Spagna.

Il successore di Urbano VIII, Innocenzo X (1644-1655), fu invece uno strenuo avversario della famiglia Barberini. Giulio Rospigliosi quindi non si mosse da Madrid in attesa degli eventi. Tornato a Roma nel 1653, iniziò a pensare di ritirarsi nella sua Pistoia, ma nel 1655 l'elezione di Alessandro VII determinò una svolta nella sua carriera. Ottenne il prestigioso incarico di Cardinale segretario di Stato e, nel concistoro del 9 aprile 1657, fu creato cardinale presbitero. Nel suo nuovo incarico si guadagnò la stima e la benevolenza sia della Curia sia della Francia (la stima spagnola se l'era guadagnata nel periodo di nunziatura).


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