Colet Louise

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Louise Colet, pseudonimo di Louise Révoil (Aix-en-Provence, 15 settembre 1810 – Parigi, 8 marzo 1876), è stata una poetessa francese. 

Louise Colet fu l'ultimogenita di una famiglia numerosa, composta da sette figli, dal padre Antoine Révoil (1770-1826), direttore delle Poste, e dalla madre Henriette Leblanc (1769-1834). Dopo la morte del padre andò a vivere a Mouriès, in una proprietà che apparteneva dal XVII secolo alla famiglia materna. In questa località sposò il musicista e accademico Hippolyte Colet (1808-1851). Le nozze furono celebrate il 5 dicembre 1834 nonostante l'ostilità della famiglia di Louise. In seguito la Colet seguì lo sposo a Parigi, andando ad abitare in un appartamento della rue des Petites-Ecuries, nelle vicinanze del Conservatorio, dove il coniuge era impiegato.

Giunta nella grande città, cercò i canali giusti per rendere noto il suo primo lavoro, una raccolta di poesie intitolata Fleurs du Midi (1836), che però non riscosse grande approvazione da parte della critica. Due anni dopo iniziò a frequentare assiduamente il filosofo Victor Cousin, e grazie al suo aiuto, incominciò a scrivere su vari giornali, ricevendo nel 1839 un riconoscimento da parte dell'Académie française per l'opera Le musée de Versailles.
Questo premio le aprì le porte dell'ambiente letterario parigino, consentendole di stringere amicizia con molti scrittori di grido, quali Victor Hugo. Il suo temperamento focoso la indusse a colpire con una coltellata il giornalista Alphonse Karr, colpevole di aver insinuato che il padre del bambino che portava in grembo fosse Victor Cousin.
Adèle Grasset, Ritratto di Louise Colet con la figlia Henriette Da questo momento alternò libri di poesie ad opere drammatiche; tra i primi si annoverano Le monument de Molière (1843), mentre il suo dramma più significativo è Charlotte Corday et Madame Roland (1842). Inaugurò in Rue de Sèvres un salotto letterario frequentato da personaggi di primo piano come Gustave Flaubert, Alfred de Musset e Alfred de Vigny. Con Flaubert intrecciò una tempestosa relazione durata otto anni che si concluse a causa dell'intromissione di Musset.

Al Teatro Carignano, in una serata in cui assisteva assieme ai Mancini alla Norma belliniana, fece la conoscenza di Carlo Poerio. L'avventura italiana la spinse sin dall'inizio a scriverne le impressioni ne L'Italie des italiens, opera che uscì in vari volumi tra il 1859 e il 1864.


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