Truguet Laurent

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Laurent Truguet (Tolone, 10 gennaio 1752 – Tolone, 26 dicembre 1839) è stato un ammiraglio francese.

Tenente di vascello nel 1779, malgrado fosse stato gravemente ferito, salvò la vita al conte suo comandante durante l'assedio di Savannah e per questo fu nominato cavaliere dell'Ordine di San Luigi. Imbarcato sul Languedoc prima e sul Citoyen poi, partecipò alle battaglie delle squadre navali del conte di Guichen e dell'ammiraglio de Grasse (battaglie della Baia di Chesapeake, di Saint Kitts e delle Saintes). Capitano di corvetta nel 1784, fu inviato a Costantinopoli come assistente dell'ambasciatore e qui fu addetto all'addestramento dei Turchi in materia di fortificazioni, artiglieria, fonderia e costruzione di navi. Ebbe il comando del Torleton, un brick sul quale effettuò rilievi idrografici dei Dardanelli fra il 1875 e il 1876; nel 1787 pubblicò a Costantinopoli un Trattato di marina. Durante la Rivoluzione Tornato in Francia nel 1789, fu inviato a Brest nel 1790 per prendere il comando di una fregata destinata a una missione che gli eventi avrebbero impedito di effettuare. Fece allora un viaggio in Gran Bretagna per completarvi le sue conoscenze di nautica. Capitano di vascello il 1º gennaio 1792, fu promosso nel luglio successivo a contrammiraglio e gli fu assegnato il comando delle forze navali del Mediterraneo, sul vascello Tonnant. Bombardò Nizza, Villafranca e il 22 novembre 1792 partecipò con la sua flotta, di concerto con il generale di fanteria Anselme, alla conquista della città ligure di Oneglia,enclave Sabaudo - piemontese nel Genovesato, mentre il generale Montesquiou s'impadroniva della Savoia. Fu incaricato, lo stesso anno, di cooperare con la sua flotta alla conquista dell'isola di Sardegna.

Organizzò ed inviò poi nell'Oceano indiano la divisione di fregate agli ordini del Sercey. Si sforzò di far rispettare nelle colonie il decreto di abolizione della schiavitù del 1794 ed appoggiò la fondazione nei pressi di Parigi di un collegio destinato ai bambini neri e meticci; questo collegio accolse fra gli altri i figli di Toussaint Louverture. Fu poi chiuso da Denis Decrès nel 1802. Truguet prese anche l'iniziativa di far redigere un nuovo regolamento di tattica navale, che fu adottato nell'anno V e che infrangeva la tradizione esclusivamente difensiva ratificata dal regolamento del 1769. Ufficializzò e organizzò la costituzione di una squadra leggera d'attacco in seno a ciascuna flotta. Questo regolamento fu poi completato da quello dell'anno X, ispirato anch'esso dal Truguet. In occasione del rimpasto ministeriale che preparava la strada al colpo di stato del 18 fruttidoro dell'anno V, fu sostituito da Georges-René Pléville Le Pelley. Gli fu attribuita comunque l'ambasciata di Francia in Spagna, ma fu radiato dai quadri con la scusa di non essere tornato tempestivamente in servizio alla fine del mandato ministeriale; il ministro degli esteri Talleyrand, del quale Truguet aveva riscontrato malversazioni in Spagna, utilizzò questo pretesto per estraniarlo dalla vita politica. Esiliato nei Paesi Bassi, ci restò 9 mesi. Tornato dall'Egitto, Napoleone gli offrì la carica di ministro della marina. Truguet la rifiutò, ma accettò la nomina al consiglio di stato (20 settembre 1801). Ebbe a redigere quattro relazioni per il Primo Console, proponendo una riorganizzazione della marina, e soprattutto prese posizione contro la ri-legalizzazione della schiavitù, in nome delle sue solide convinzioni repubblicane, per le quali la egalité era uno dei principali acquisti della rivoluzione. Fu forse il solo ufficiale a prendere una simile posizione e ad opporsi a Napoleone su questo punto. Fu attaccato violentemente dalle fazioni del ripristino dell'antico sistema coloniale. Le sue coraggiose prese di posizione furono oggetto di derisione ed il primo Console lo richiamò gravemente. Nel 1802 ebbe il comando dell'armata navale combinata, riunita a Cadice, col grado di "ammiraglio capo". A Truguet rispondevano le squadre di Linois, di Gantheaume e di Bedout. Con la pace di Amiens, l'ammiraglio rientrò a Parigi.


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