Toti dal Monte, pseudonimo di Antonietta Meneghel (Mogliano Veneto, 27 giugno 1893 – Pieve di Soligo, 26 gennaio 1975), è stata un soprano e attrice italiana.
L'allora direttore Ermanno Wolf-Ferrari l'ammise al Conservatorio, ma, dopo sette anni, Antonietta dovette interrompere gli studi proprio alla vigilia del saggio finale, poiché aveva le mani piccole e non riusciva a prendere l'ottava. Il padre decise allora di portare Antonietta dal celebre contralto Barbara Marchisio, che viveva a Mira, non distante da Venezia, per un'audizione di canto. Marchisio restò talmente impressionata dalla splendida voce della ragazza, che si offrì di seguirla gratuitamente, anche a causa delle non floride condizioni della famiglia Meneghel.
Antonietta frequentò le sue lezioni per quattro anni e fu la sua ultima, e forse più celebre, allieva. Esordì alla Scala di Milano nel gennaio del 1916, nella piccola parte di Biancofiore della Francesca da Rimini di Zandonai. Nel 1922, durante una tournée in America, Arturo Toscanini, che aveva intuito in lei, fin da ragazzina, le doti di una perfetta cantante lirica, la invitò ad esibirsi nuovamente alla Scala per il nuovo allestimento del Rigoletto di Verdi. In questa occasione, ella iniziò ad utilizzare lo pseudonimo Toti Dal Monte, ottenuto unendo il diminutivo del suo nome con il cognome della nonna materna.
Dopo una relazione col baritono Luigi Montesanto, sposò a Sydney il 23 agosto 1928 il tenore Enzo De Muro Lomanto, incontrato durante una rappresentazione de La figlia del reggimento di Donizetti. Da questo matrimonio nacque il 15 aprile 1930 Mary, in arte Marina Dolfin, unica figlia di Toti. Il 7 dicembre 1932 avvenne la separazione consensuale tra i due.
Sono rimaste memorabili le sue interpretazioni di Lucia di Lammermoor, Elisir d'Amore (Donizetti) e Madama Butterfly (Puccini).
Nel 1945 si ritirò dalle scene per continuare, spinta da Renato Simoni, la sua carriera nel campo teatrale assieme alla figlia, nella compagnia di Cesco Baseggio, con la quale recitò testi goldoniani. Ottenne grandi successi anche nel cinema, recitando nei film Il carnevale di Venezia di Giuseppe Adami e Giacomo Gentilomo (1939) e Cuore di mamma di Luigi Capuano (1954), nonché in un cameo di Anonimo veneziano di Enrico Maria Salerno (1970). A lei il poeta Andrea Zanzotto ha dedicato la poesia in dialetto solighese Co l'é mort la Toti, inclusa nella raccolta Idioma.
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