Lettera interamente autografa e firmata di Giosuè Carducci celebre poeta, scrittore e critico letterario italiano. Carducci è stato il primo italiano vincitore del Premio Nobel per la letteratura.
Lettera redatta a Bologna, il 24 Marzo 1870 ed indirizzata alla Signora Bianchetti, moglie di Valerio Bianchetti con cui il Carducci aveva un ampio scambio epistolare.
Lettera di risposta alla Bianchetti, Carducci ringrazia la destinataria per le parole e i versi toccanti inviati (presumibilmente trattasi di una lettera di condoglianze per la morte della madre avvenuta pochi mesi prima). Il poeta poi commenta un canto: "Molte cose mi piacciono (...) ammiro poi, nell'Ultima notte d.a., tutto il tratto che va da "Bella è la donna" fino in fondo. (...). Vorrei poter contraccambiare di qualche cosetta mia, ma purtroppo me ne vegga mancar gli esemplari; non ce l'ho più. L'editore Barberi comincerà in breve la stampa di tutte le cose mie, e allora vedrai qualcosa di più comportabile che i Levia Gravia (una delle prime raccolte poetiche di Carducci)".
Carducci termina la lettera chiedendo alla Signora Bianchetti di inviare i suoi più cari saluti al marito.
Lettera listata a lutto, il 3 febbraio 1870 si spense la madre, cui era legatissimo e per cui nutriva una sorta di venerazione.