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Lettera interamente autografa e firmata di Giosuè Carducci celebre poeta, critico e docente universitario, fu tra le voci più autorevoli dell’Italia postunitaria. Primo Nobel italiano per la Letteratura (1906), rinnovò la poesia nazionale fondendo classicismo, impegno civile e lirismo moderno. Figura centrale della cultura dell’Ottocento.
Lettera indirizzata a una Contessa non identificata. Il poeta, con il suo inconfondibile tono ironico, ringrazia la destinataria per gli auguri ricevuti in occasione dei suoi cinquantanove anni.
Il testo, di straordinaria vivacità narrativa, si apre con una nota scherzosa:
“Sino a Roma sono giunte le nuove della mia decorrente età? Ah, que' rei bolognesi mi tradiscono!”
Segue una descrizione luminosa e tipicamente carducciana della località in cui soggiorna:
“Io sono quassù molto al fresco, anzi tra la neve. Stamani all’aprir della finestra ho visto le cime tutte bianche: molta neve era caduta, dopo una grande bufera; e il sole lo illuminava con graziosissima ingenuità.”
Il poeta aggiunge poi un dettaglio personale di sorprendente vigore:
“Io, neve o no, m’immergo nell’acqua a 4 gradi tutte le mattine: quassù la mia gloria è questa.”
La lettera si chiude con saluti cordiali e ringraziamenti, seguiti da un breve post scriptum con ubicazione e datato, segno del rapporto amicale con la destinataria.
Codice autografo: AST0126i
Data autografo: 31/7/1894
Pagine: 4
Pagine manoscritte: 4
Condizioni: Ottime
Dimensioni: 18x11 cm
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