Autografo Licio Gelli Critiche e Demolizione Grande Oriente d’Italia


Autografo Licio Gelli Critiche e Demolizione Grande Oriente d’Italia


Lettera con autografo di Licio Gelli Licio Gelli celebre faccendiere italiano, noto per essere stato il «Maestro venerabile» della loggia massonica eversiva P2. È stato condannato per la bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano e per depistaggio delle indagini della strage di Bologna. Secondo le sentenze di primo grado e d'appello della Corte d'Assise di Bologna nel processo al neofascista Bellini, Gelli è il mandante e il finanziatore della strage.  

La lettera su carta intestata e timbro a secco della famiglia Gelli, datata Arezzo 15 aprile 1991, è firmata da Licio Gelli e indirizzata al Geom. Rodolfo Di Maggio.

Gelli si scusa per il ritardo nella risposta e spiega che la lettera precedentemente inviata all’Hotel Baglioni di Firenze era stata rispedita al mittente, poiché lui lo frequenta solo saltuariamente. Dopo aver letto le critiche mosse dal destinatario verso l’Istituzione, Gelli dichiara di condividerle e lamenta l’attuale stato della Massoneria, da lui descritta come travolta da un periodo di decadenza iniziato con la guida di Corona e proseguito con l’attuale Gran Maestro, che, secondo Gelli, hanno avviato la demolizione del Grande Oriente d’Italia. Sottolinea che la Massoneria avrebbe il compito di unire filosofia, scienza ed etica, settori oggi divenuti separati, per guidare l’uomo nella comprensione del senso della propria esistenza. Ricorda come un tempo l’Istituzione rappresentasse una guida morale, fondata sull’intelligenza e sui valori, mentre oggi sarebbe divenuta uno strumento per la conquista del potere e sempre più oppressiva verso chi ha meno. Il vero Massone, afferma, dovrebbe offrire una guida etica al di là di ideologie e confessioni religiose, e contribuire al miglioramento della società anche attraverso la distribuzione di beni culturali ed economici. 

Chiude la lettera esprimendo il desiderio di incontrare personalmente il destinatario, fornendo un recapito telefonico per concordare una data. Aggiunge che molti condividono lo stesso senso di delusione verso l’Istituzione e auspica un ritorno ai suoi valori originari. 

Presente anche la busta d'invio anch'essa su carta intestata. 

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Dettagli autografo

Codice autografo: RDMAST0625i

Data autografo: 15/4/1991

Pagine: 2

Pagine manoscritte: 1

Condizioni: Ottime

Dimensioni: 30x20.3 cm