Due lettere interamente autografe e firmate del Servo di Dio Giulio Salvadori noto poeta e critico letterario italiano. Ebbe numerosi riconoscimenti per la sua opera di poeta e di critico letterario; amico di Gabriele D’Annunzio, se ne distaccò culturalmente, dopo il suo ritorno alla fede; ambedue inseguivano le bellezze nella vita e nell’arte, ma Giulio Salvadori a differenza di d’Annunzio, le trovò solo nel seguire Cristo, vera bellezza eterna e vivificante.
Fu sempre compiaciuto d’insegnare il catechismo ai fanciulli del popolo ed a collaborare con tante iniziative sociali e caritative, come l’Opera Nazionale per gli Orfani di Guerra, la "Società di S. Girolamo" per la diffusione del Vangelo e per la musica religiosa popolare, l’”Unione per il bene”, la redazione del periodico “L’ora presente”.
Lettere redatte a Roma nel Febbraio 1920, una il 7 e una il 27, indirizzate al Sig. Folchieri.
Nella prima lettera il Salvadori informa il destinatario che parteciperà con Giuseppina all'atto solenne e si rammarica perché non può spostarsi per il suo stato di salute. Alla fine della lettera invia una benedizione alla famiglia Bressan e al piccolo Luigi per tutta la vita.
Nella seconda lettera il Salvadori, a seguito della prematura morte, richiede il ritratto di Luigino, "possibilmente quello che ha quel sorriso così bello". Gli comunica che in mattinata avrebbe mandato il saggio: "Giustizia e pace ai tempi di Dante" dedicato al Folchieri e a P. Pietrobono ma non è ancora pronta la dattilografia.
Nell'ultima parte della lettera è riportata una lunga preghiera "Ricordino" dedicata al piccolo Luigi.
